E se le strade producessero energia? Abbiamo già parlato di strade e piste ciclabili solari. Anche l’illuminazione stradale assume un ruolo particolare nella transizione verso le Smart City. In questo articolo parliamo di Biolamp, un lampione capace di catturare l’anidride carbonica. L’idea del lampione ecologico appartiene a Peter Horvarth, architetto ungherese.
Nella parte superiore della lampada (tubo 1) un ventilatore aspira lo smog all’interno, che scorre
in una soluzione di alghe e acqua. Questo liquido circola grazie ad un sistema a spirale azionato da una pompa, che aiuta l’alga ad assorbire meglio la CO2. Nell’altra parte (tubo 2) questo avanzamento si interrompe. Questo serve al liquido di liberare l’ossigeno. Grazie alla frequenza dei lampioni sulle strade, la pulizia dell’aria è più efficace. La figura di seguito rappresenta il principio di funzionamento del lampione che cattura la CO2.
La luce del sole, la CO2 e l’acqua trasformano l’alga in biomassa. Dalla biomassa è possibile produrre biocarburante. Dopo che il liquido alghe-acqua è saturo di CO2, deve essere condotto ai tubi, che sono sottoterra. I tubi conducono la biomassa alla stazione di rifornimento più vicina. Qui, il biocarburante può rifornire le auto compatibili. Dai risultati del CORDIS, le microalghe sono considerate come la più promettente soluzione sia per la produzione di biocarburante che per la cattura industriale della CO2 emessa. La capacità di questi microrganismi fotosintetici di trasformare l’anidride carbonica in lipidi ricchi di carbonio, li rende oggetto di studio. Le attuali tecnologie commerciali con le alghe usano alghe planctoniche in soluzioni acquose in bioreattori verticali (VB) o fattorie di alghe con grandi bacini d’acqua.
Per quanto promettente e interessante sia la tecnologia, resta da chiarire il discorso dell’efficienza di conversione di CO2 in ossigeno, e dell’intero sistema lampione. Inoltre, ulteriori problematiche riguardano il rifornimento di alga del lampione, affinché esso possa funzionare, e il consumo di acqua per creare la soluzione.
Il problema dell‘inquinamento urbano è una delle problematiche più pesanti e presenti in tutte le grandi metropoli di tutto il mondo. Giorno per giorno, nonostante i mesi di lockdown per il covid, i dati descrivono una situazione sempre più allarmante sia per l’ambiente sia per la salute dei cittadini.
Uno studio del MIT, Cleantech Energy Corporation e National University of Singapore – Solar Energy Research Institute of Singapore ha analizza la variazione dei rendimenti dei moduli fotovoltaici causate dallo smog all’interno delle aree urbane. E’ stato dimostrato che il solo inquinamento atmosferico attenua fino al 12% l’irraggiamento solare. Questo ha notevoli ripercussioni sull’efficienza complessiva dei sistemi fotovoltaici.
La ricerca indaga su metodologie al fine di ridurre l’emissione di inquinanti in tutti i settori produttivi, dalla produzione di energia alla mobilità. Non solo, nuove tecnologie sviluppate hanno come obiettivo depurare l’aria dallo smog che quotidianamente respiriamo e renderla salubre.
Non molto tempo fa abbiamo parlato di alcune di queste soluzioni:
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