Cattura CO2: presto potrebbe essere fatta direttamente nei tubi di scappamento
Una nuova ricerca internazionale pubblicata su Science Advances potrebbe rivoluzionare il mondo della cattura CO2 dall’atmosfera. Un nuovo sistema infatti consente di eliminare le emissioni direttamente dai tubi di scappamento delle macchine o dalle ciminiere.
Un nuovo sistema di cattura CO2
Un gruppo di ricerca internazionale delle università di California-Berkeley, Stanford e Texas ha utilizzato tre elementi comuni per ottenere la cattura CO2 dall’atmosfera. Si tratta di melammina, formaldeide e acido cianurico. Questa nuova tecnica potrebbe essere una svolta per i metodi di cattura delle emissioni nocive finora utilizzati, che eviterà l’immissione diretta nell’ambiente. La melammina è un polimero economico che insieme alla formaldeide si usa per la preparazione di resine. L’acido cianurico invece si usa principalmente per la preparazione di disinfettanti per piscine, insieme al Cloro. Partendo dalla melammina i ricercatori hanno sviluppato un materiale microporoso per la cattura CO2 che si presta a numerose applicazioni. In futuro questo sistema potrà essere usato per abbattere le emissioni dai tubi di scappamento delle auto, dalle pareti delle case o dalle ciminiere industriali. Il processo potrebbe arrivare ad essere addirittura utilizzato come rivestimento per le superfici dei mobili.
La novità della scoperta
La soluzione trovata per la cattura ha prima di tutto un vantaggio in termini di costo: la melammina costa solo 40 dollari a tonnellata. L’interesse industriale quindi è notevole, insieme alla sua facile applicabilità. L’innovazione inoltre è a livello tecnologico, poiché anche i costi di produzione del materiale nanoporoso sono estremamente bassi. I metodi tradizionalmente usati per la cattura CO2 sono in genere abbastanza costosi. La CCS (Carbon Capture and Storage) è per questo considerata come un insieme di tecnologie di transizione, non sostenibili economicamente sul lungo termine. La proposta dei ricercatori in questo senso si presenta come una vera e propria rivoluzione. Esistono già materiali porosi per catturare la CO2 e sono i cosiddetti MOF, ovvero strutture metallorganiche che presentano però elevati costi di realizzazione.
La cattura CO2 alla fonte
Il nuovo sistema ideato, oltre ad essere poco costoso, risponde anche a uno dei requisiti chiave per la sostenibilità. Più che ridurre o mitigare, è importante prevenire l’inquinamento e le emissioni di CO2. Questa tecnologia è in grado di catturare le emissioni alla fonte, cioè prima che raggiungano l’atmosfera. Il processo di cattura è veloce e non richiede temperature alte per essere efficiente. Già con una temperatura di 40 °C si possono ottenere gli stessi risultati che oggi hanno bisogno di circa 80 °C nei sistemi tradizionali. Questo implica un consistente risparmio energetico e quindi un miglioramento dell’efficienza. Questo risultato è possibile aggiungendo al composto di melammina e acido cianurico un’altra sostanza contenente ammina, detta DEF (dietilenetriamina).
Verso la decarbonizzazione
Tutte le autorità scientifiche internazionali hanno riconosciuto che l’eccesso di CO2 nell’atmosfera è il principale responsabile del riscaldamento globale. Per raggiungere l’obiettivo della neutralità carbonica si sono evolute tecniche per la cattura e il successivo stoccaggio o utilizzo di questo gas serra. Gran parte della ricerca per la decarbonizzazione si concentra sulla cattura in modo non diretto. Questo avviene perché la CO2 in atmosfera è presente in quantità decisamente basse rispetto ad altri gas, come l’ossigeno o l’azoto. Si preferisce quindi intervenire su tecniche per impedire la formazione di questo gas durante la combustione oppure separarlo dagli altri prodotti della combustione prima dell’immissione nell’atmosfera. Un futuro sostenibile si basa sulla ricerca e lo sviluppo di tecniche innovative basate sullo sfruttamento delle fonti rinnovabili. Oltre a privilegiare le fonti energetiche che producono meno carbonio, è importante basare la decarbonizzazione su un’economia circolare. Occorre quindi ripensare i materiali in termini di recupero, riciclo e riuso. Ultimo punto, ma non meno importante, è la difesa delle aree verdi, che sono un metodo naturale e sostenibile per eliminare l’eccesso di CO2 dall’ambiente.