Come sarebbe la Terra se le emissioni di CO2 fossero visibili?
Di recente, la NASA ha rilasciato delle animazioni che rivelano il ciclo dinamico delle emissioni di CO2 a livello globale. Queste immagini ci permettono di comprendere meglio le fonti di emissione e l’importanza dell’assorbimento della CO2 da parte degli ecosistemi terrestri e degli oceani. Rendere visibile l’anidride carbonica aiuta a sensibilizzare sulle conseguenze del cambiamento climatico. Ciò sottolinea l’importanza di adottare misure per ridurre le emissioni e preservare il nostro pianeta.
Le animazioni della NASA sulle emissioni
L’anidride carbonica è il gas serra più diffuso che influisce sul cambiamento climatico globale. Nonostante i pozzi di carbonio terrestri e oceanici assorbano circa la metà delle emissioni antropiche ogni anno, il suo aumento nell’atmosfera continua a un ritmo accelerato. L’animazione della NASA aiuta a comprendere meglio le posizioni e le interazioni tra le fonti di carbonio e i pozzi che assorbono l’eccesso di CO2. Guardando le animazioni, è evidente che le emissioni di CO2 sono concentrate principalmente nell’emisfero settentrionale del nostro pianeta.
Paesi altamente industrializzati come Canada, Stati Uniti, Cina, Arabia Saudita ed Europa sono i principali colpevoli delle emissioni. Queste regioni infatti rilasciano enormi quantità di CO2. Esse provengono principalmente dalla combustione di combustibili fossili, dalla combustione di biomassa, dalle attività agricole e dalla produzione di energia.
Le tre animazioni prodotte dalla NASA si concentrano su diverse parti del globo: il Nord con il Sud America, l’Europa con l’Africa, e infine l’Asia con l’Oceania. Queste animazioni si basano sui quattro principali fattori che contribuiscono alle emissioni di CO2. Si tratta dei combustibili fossili, indicati in marroncino, della combustione della biomassa, in rosso, degli ecosistemi terrestri, in verde, e degli oceani, in blu.
Emissioni e assorbimento di CO2
Le animazioni della NASA non mostrano solo le fonti di emissione, ma anche l’assorbimento della CO2 da parte degli ecosistemi terrestri e degli oceani. Gli ecosistemi vegetali, attraverso la fotosintesi, assorbono la CO2 durante i mesi più caldi dell’anno. Al contrario, durante i mesi invernali rilasciano parte del gas. Anche gli oceani svolgono un ruolo importante nell’assorbimento della CO2 atmosferica. Le aree che riescono a contenere le emissioni di anidride carbonica o ad assorbirne grandi quantità sono principalmente l’Africa, l’Oceania e il Sud America.
Le fonti di CO2 possono essere suddivise in due categorie: emissioni naturali ed emissioni antropiche. Le emissioni naturali includono processi come la respirazione animale e vegetale, la decomposizione della materia organica, gli incendi boschivi e le eruzioni vulcaniche. Alcuni serbatoi naturali come gli oceani, le foreste e i ghiacciai possono rilasciare le loro riserve di CO2. Le emissioni antropiche sono causate invece dalle attività umane come l’agricoltura, i trasporti e la produzione di energia.
Le emissioni di CO2 nel mondo
Sfruttando i dati sui livelli di anidride carbonica rilevati nel 2021, le tre animazioni si concentrano su diverse regioni del pianeta. Un esempio evidente della capacità della CO2 di interessare aree meno inquinate può essere osservato nell’animazione che coinvolge l’Asia e l’Oceania. L’aumento delle concentrazioni atmosferiche di CO2 nel 2021, causato dalle emissioni derivanti dai combustibili fossili in Cina, annulla la capacità dell’ecosistema dell’Oceania di assorbire il gas. Alla fine dell’animazione, l’Australia, con emissioni e densità di popolazione notevolmente inferiori, viene avvolta e oscurata dalle emissioni rilasciate nell’emisfero settentrionale.
Verso la fine dell’animazione che rappresenta l’Europa e l’Africa si osserva la tendenza delle emissioni a spostarsi dal Nord al Sud. Inoltre, viene evidenziato il ruolo negativo degli incendi, rappresentati in rosso nell’atmosfera, nell’Africa centrale, innescati per bruciare i residui delle colture. Le emissioni di CO2 derivanti dagli incendi sono molto inferiori rispetto alle emissioni di combustibili fossili. Nonostante questo, esse rappresentano comunque una preoccupazione significativa in quanto possono influire sulla capacità di un ecosistema di sequestrare il carbonio.