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Il ruolo della mobilità nella Smart city: gli obiettivi

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fonte: unsplash.com

Quando si parla di Smart city, alla luce degli obiettivi del PNRR e del Green New Deal, una delle sfide più importanti riguarda la mobilità sostenibile, pubblica e privata. Tale sfida si incentra principalmente sull’elettrificazione dei trasporti, e su una mobilità connessa, cooperante e automatizzata. Il veicolo elettrico diventa così parte integrante di un’infrastruttura IoT interconnessa con centri di controllo privati e pubblici.

Il concetto di Smart city assume un ruolo sempre più significativo nel dibattito della transizione ecologica e dell’innovazione tecnologica, rappresentandone il punto di congiunzione. La Smart city coniuga al suo interno le tecnologie abilitanti delle reti di trasporto, energia, ambiente e territorio in un’unica architettura che fornisce servizi agli utenti finali. Ma a che punto siamo? Quali sono gli obiettivi?

Il V2G a servizio della mobilità nelle Smart city

La tecnologia vehicle-to-grid (V2G) è fondamentale nel processo evolutivo che vede i possessori di un’auto elettrica diventare prosumer energetici. Il V2G descrive un sistema in cui veicoli elettrici plug-in, comunicano con la rete elettrica per vendere servizi di risposta alla domanda elettricità alla rete. La tecnologia V2G consente ai veicoli elettrici di immagazzinare e scaricare energia generata da fonti rinnovabili intermittenti (per esempio fotovoltaica ed eolica).

Il V2G rende l’approccio bidirezionale, con la possibilità di gestire le contingenze della rete cui il veicolo è connesso. In particolare, nei momenti in cui la domanda della rete aumenta, le vetture cariche hanno la possibilità di reimmettere parte dell’energia immagazzinata nella rete. Tutto ciò in misura tale da non compromettere la possibilità di mobilità del singolo utente. Incentivi e remunerazioni per questo servizio sono stabiliti.

Anche l’Autorità di Regolazione di Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha avviato nel 2020 una consultazione per definire i primi orientamenti al fine di promuovere la partecipazione dei veicoli elettrici al Mercato per il Servizio di Dispacciamento (MSD), attraverso infrastrutture di ricarica abilitate al V2G. Tale consultazione tengono conto delle disposizioni del decreto ministeriale del 30 gennaio 2020. Nella consultazione l’Autorità ritiene opportuno estendere, in generale e per tutte le UVAM, la riduzione della capacità minima modulabile da 1 MW a 0.2 MW, anziché limitarsi a quelle costituite esclusivamente da infrastrutture di ricarica.

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Alcuni progetti

Tra i progetti più noti, la collaborazione tra Fiat Chrysler Automobilies e Engie Eps prevede una grande infrastruttura V2G che garantirà l’interconnessione fino a 700 veicoli elettrici, per fornire servizi di rete al gestore della rete di trasmissione, oltre che permettere la ricarica dei veicoli stessi. Infatti, nella sua configurazione finale il progetto sarà in grado di fornire fino a 25 MW di capacità regolante.

Il campus EUREF di Berlino-Schöneberg integra un insieme di infrastrutture con diverse fonti di energia rinnovabile in un’architettura di microrete. Ciò consente di integrare le infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici in una rete intelligente e testarle in un ambiente reale.

L’elettrificazione del trasporto pubblico

L’elettrificazione della mobilità non riguarda esclusivamente il trasporto privato, bensì coinvolge anche quello pubblico. L’elettrificazione completa delle flotte di trasporto pubblico locale (TPL) costituisce un importante raggiungimento dei due obiettivi di efficientamento e di sostenibilità, come evidenziato anche in Italia dal Piano Strategico Nazionale per la Mobilità Sostenibile (PSNMS) del Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti del 2019.

Per le città a maggior inquinamento, il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) prevede un obbligo da parte delle amministrazioni pubbliche di acquisto di autobus elettrici o a metano. In particolare entro il 2022, il 30% degli acquisti per rinnovo delle flotte bus per i servizi urbani deve appartenere a queste tipologie di mezzi. La quota sale al 50% al 2025 e all’85% al 2030. Anche il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) del 2021 prevede fra il 2022 e il 2026 un investimento di 2,415 miliardi di euro per il progressivo rinnovo degli autobus per il TPL e la realizzazione di infrastrutture di ricarica dedicate (627,7 milioni di Euro). In particolare 1,095 miliardi di euro sono dedicati al TPL full electric e 1,4 miliardi ad autobus innovativi ad emissioni zero.

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Articolo in collaborazione con PoliENERGY