Ci ho messo un po’ per riprendermi dall’evento Energia del Futuro 2019. Sono stati tre giorni intensi, ma bellissimi. O bellissimi perché intensi. In ogni caso mi ero ripromesso di scrivere qualcosa a riguardo. Ci ho pensato, e ho deciso di raccontarvi una storia.
Ormai più di un anno fa abbiamo organizzato, insieme ai ragazzi di LEDS, la prima edizione di Energia del Futuro. Proprio in quell’occasione, alla fine della conferenza finale, si avvicinò un Ragazzo: studiava a Torino, naturalmente ingegneria energetica. Mi colpì immediatamente per il suo modo di fare. Quando parlava trasmetteva uno strano, eccitato, confuso (poiché genuino) entusiasmo. E con quel trasporto, quel Ragazzo, aveva ripagato in un momento tutti gli sforzi e tutta la stanchezza che sopraggiunge con l’organizzazione di eventi di questo genere.
Sono rimasto in contatto con questo Ragazzo. Aveva tante idee, voleva creare qualcosa da quell’evento di Padova. E naturalmente voleva crearla a partire dalla sua università: il Politecnico di Torino. Mille riunioni, mille messaggi WhatsApp, mille chiamate… Ed è così che la storia ci trasporta al 25 ottobre 2018, sei mesi dopo l’evento nazionale. Quel giorno, la neo associazione studentesca PoliENERGY viene ufficialmente presentata con la presenza di più di 150 persone! Il presidente dell’associazione, con tutti i meriti del caso, è lo stesso Ragazzo che sei mesi prima ci aveva trasmesso quel folle entusiasmo a fine evento. E non ha smesso di farlo da allora…
Con l’aiuto di altri studenti, che meritano tanto plauso quanto quel Ragazzo: PoliENERGY– a livello locale – sta facendo nascere un network che vuole approfondire i temi energetici, così interessanti e dinamici in questi anni. Per ora trattasi soprattutto di conferenze e tavole rotonde su argomenti di attualità tecnologica. Si è parlato di teleriscaldamento, fusione nucleare, fotovoltaico, economia circolare… e non solo: anche accumuli termici, desalinizzazione e tanto altro. L’associazione ha avuto mesi per consolidarsi, per diventare più forte e presente. Il board è ormai formato, e le richieste di iscrizione aumentano. Ma per il Ragazzo di cui abbiamo parlato all’inizio non è mai abbastanza. E allora punta, insieme al suo gruppo, all’organizzazione del secondo evento nazionale degli studenti e giovani professionisti dell’energia. Dopo Padova, quest’anno sarà a Torino!
E quindi via alla macchina organizzativa! Aprono le call per le varie responsabilità, vengono designati i due project manager dell’evento. Sono loro che gestiranno i vari responsabili di branca, i quali avranno a disposizione gli iscritti all’associazione per i ruoli finali più pratici. 20, 30, 40 ragazze e ragazzi, tutti al lavoro per realizzare quanto di loro imputabilità. Nel frattempo quel Ragazzo decide di andare in tour per diverse università italiane (a sue spese) per raccontare l’evento nazionale, invitare i partecipanti, e far nascere una rete di realtà associative in diverse città. E via alle partenze: Pisa, Bari, Milano, Roma…
Dopo mesi di organizzazione sfrenata, il risultato finale è – ovviamente – sotto gli occhi di tutti coloro che erano presenti all’evento a Torino: una meraviglia! Tre giorni pieni di incontri, apprendimento, informazione, rapporti umani e professionali; ma anche divertimento, amicizie e felicità.
Tutto è funzionato alla perfezione. Dai saluti istituzionali del Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, con delega all’energia Davide Crippa. Ai vari esponenti aziendali ed accademici che hanno raccontato e discusso su vari aspetti che l’innovazione può avere sulle città del futuro. Passando per le talks del sabato pomeriggio affrontati con 10 diversi relatori esperti dei relativi campi, e per il Case Study di domenica. Ma il momento, forse, più emozionante per noi organizzatori è stata l’apertura dell’evento tenuta dallo stesso Ragazzo che, un anno prima, ci aveva trasmesso quel fortissimo entusiasmo. Questo entusiasmo genuino è stato trasposto praticamente nell’evento, ed è questo uno dei motivi del successo.
La morale è soggettiva. Ognuno può [ri]vedersi in questa storia, o vedere qualcuno che conosciamo. Quel Ragazzo potresti essere tu. Anzi, devi essere tu. Certe volte bisogna tuffarsi in opportunità; molte altre volte bisogna crearsele. Ed è questo che è successo a Torino: è stata creata un’opportunità, che è diventata comunità. Diretta conseguenza di quanto seminato l’anno scorso a Padova.
Il contatto, il dialogo, i successi e le sconfitte, la conoscenza oltre i libri e il poter/voler fare gruppo. Il saper(si) spiegare e criticare costruttivamente. La diversità è sempre la chiave. Dalla diversità si impara, si cresce. E questo gruppo ce lo ha dimostrato.
Guardatevi intorno; se esistono realtà interessanti e proattive, partecipate! Se non esistono, createle! Perché l’energia del futuro siamo Noi.
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