Ambiente

Cambiamento climatico sul Monte Bianco: si è ridotto di 2 metri

Il Monte Bianco è la vetta più alta dell’Italia, della Francia e dell’Europa, e da sempre ha rappresentato un’icona dell’alpinismo e della bellezza naturale. Tuttavia, recenti misurazioni svelano una realtà allarmante: in soli due anni, questa vetta ha perso oltre due metri. Per la precisione, si registra un calo di 2,22 metri rispetto al 2021. Questo fenomeno solleva serie preoccupazioni sull’impatto del cambiamento climatico sulle montagne alpine.

Le cause del calo dell’altezza del Monte Bianco

Secondo i recenti calcoli dei geometri francesi dell’Alta Savoia, il Monte Bianco è sceso a 4.805,59 metri, con una diminuzione di 2,22 metri rispetto al 2021. Questo calo è parzialmente attribuibile alle fluttuazioni pluviometriche estive, ma riflette anche i cambiamenti climatici su larga scala. Gli esperti hanno chiarito che la variabilità tra i 4.806 metri e i 4.811 metri è sempre esistita, ma l’accelerato scioglimento dei ghiacciai europei è il vero colpevole di questa diminuzione. Attraverso sofisticate tecniche di rilevamento, i ricercatori hanno individuato un tasso di scioglimento dei ghiacciai senza precedenti, causato dal riscaldamento globale. Questo fenomeno, oltre a rendere la salita più pericolosa, rappresenta una testimonianza tangibile del nostro impatto sul pianeta.

Cambiamento climatico e scioglimento dei ghiacciai

Dal 2000 al 2022, i ghiacciai europei hanno perso un terzo del loro volume. Questo scioglimento è il risultato delle temperature globali in aumento, che hanno reso gli inverni più miti e le estati più calde. Il processo ha causato non solo una diminuzione dell’altezza, ma ha compromesso gli habitat glaciali, mettendo a rischio specie di flora e fauna. Anche le Alpi stanno subendo uno scioglimento accelerato a causa dell’aumento delle emissioni di gas serra. Uno degli impatti più immediati dello scioglimento dei ghiacciai è l’aumento del livello del mare. Quando i ghiacciai si sciolgono, l’acqua rilasciata arriva negli oceani, contribuendo così all’innalzamento del livello del mare.

Questo fenomeno minaccia le comunità costiere in tutto il mondo, aumentando il rischio di inondazioni e compromettendo le risorse idriche dolci. Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai può anche alterare i modelli climatici globali. L’acqua proveniente dai ghiacciai può influenzare le correnti oceaniche, modificare i modelli di precipitazioni e influenzare la frequenza e l’intensità di eventi climatici estremi. Questi cambiamenti possono avere impatti diretti sulla produzione alimentare, sulla sicurezza idrica e sulla stabilità economica delle regioni colpite. Lo scioglimento dei ghiacciai è quindi un segnale inequivocabile che ci invita a cambiare il nostro modo di vivere e agire sul pianeta. L’azione globale è essenziale: educare le persone, investire in energie rinnovabili, sostenere la ricerca scientifica e coinvolgere i governi sono passi fondamentali verso un futuro sostenibile.

Conseguenze dello scioglimento dei ghiacciai del Monte Bianco

L’ecosistema del Monte Bianco è un vero e proprio tesoro di biodiversità. Lo scioglimento accelerato dei ghiacciai minaccia specie come lo stambecco e il camoscio, adattate a condizioni alpine. Inoltre, la perdita di habitat glaciale riduce la diversità botanica, minacciando fiori alpini rari e muschi unici. Questi cambiamenti non influenzano solo la vita animale, ma alterano anche il paesaggio alpino, trasformando la vista familiare del Monte Bianco in qualcosa di diverso. Per gli appassionati di alpinismo, la perdita di altezza del Monte Bianco rappresenta una grande sfida. Le vie tradizionali, una volta sicure, sono ora percorsi imprevedibili e instabili. Frane, crepacci e valanghe sono diventati più comuni, richiedendo un adattamento costante e una formazione più rigorosa per gli alpinisti.

Inoltre, il cambiamento delle condizioni meteorologiche rende impossibile predire con certezza il comportamento del ghiaccio e della neve. Questo può aumentare il rischio durante le spedizioni. Le strade di montagna, i ponti e le infrastrutture pubbliche potrebbero subire danni a causa dell’erosione del suolo e delle frane, mettendo a rischio la sicurezza delle persone.

Maria Chiara Cavuoto

Dottoressa Magistrale in Ingegneria Energetica, da sempre curiosa di capire il perché dei fenomeni scientifici e appassionata di divulgazione. Sono autrice per CuE dal 2020, quando ho iniziato ad occuparmi degli articoli sulla pagina Energy, ma in questi anni ho avuto la possibilità di incontrare nuovi mondi e scoprire nuovi interessi. Oggi collaboro e scrivo per l'intero network.

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