Emissioni inquinanti: il regolamento europeo che le riduce
Le emissioni inquinanti sono una delle principali cause dell’inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico. Ma esistono azioni concrete che possono essere intraprese per ridurre le emissioni in atmosfera. Di recente il Parlamento europeo ha approvato il cosiddetto Regolamento sulla condivisione degli sforzi che stabilisce le riduzioni annuali per le emissioni inquinanti di gas a effetto serra in diversi settori.
Che cosa sono le emissioni inquinanti?
Le emissioni inquinanti sono sostanze o particelle rilasciate nell’atmosfera dalle attività umane e naturali. Le emissioni in atmosfera possono causare danni all’ambiente e alla salute umana. Queste sostanze possono provenire da varie fonti, tra cui l’industria, il trasporto, l’agricoltura e la produzione di energia. Le emissioni inquinanti includono gas come l’anidride carbonica (CO2), il monossido di carbonio (CO), l’ossido di azoto (NOx) e il biossido di zolfo (SO2). Contribuiscono all’inquinamento atmosferico anche il particolato, i composti organici volatili (VOC) e altre sostanze. Le emissioni in atmosfera contribuiscono al cambiamento climatico, all’inquinamento atmosferico, all’acidificazione del suolo e delle acque e ad altri problemi ambientali che possono avere impatti negativi sulla salute umana e sulla biodiversità. Per questo motivo, le autorità in tutto il mondo stanno lavorando per ridurre le emissioni inquinanti e promuovere attività economiche più sostenibili.
Quali sono le fonti di emissioni inquinanti?
Le principali fonti di emissioni inquinanti includono il settore dei trasporti, l’industria, l’agricoltura e il riscaldamento domestico. Nel settore dei trasporti, le automobili, i camion e gli aeroplani sono responsabili di emissioni in atmosfera come ossidi di azoto (NOx), anidride carbonica (CO2) e idrocarburi. L’industria è responsabile dell’inquinamento atmosferico attraverso la combustione di combustibili fossili e la produzione di energia elettrica. L’agricoltura emette metano dai processi digestivi degli animali e dalla decomposizione della biomassa. Infine, il riscaldamento domestico può essere una fonte di emissioni inquinanti se si utilizzano fonti di energia come carbone oppure olio combustibile.
Come ridurre le emissioni inquinanti?
Esistono molte azioni che possiamo intraprendere per ridurre le emissioni inquinanti. Le normative antinquinamento possono ad esempio incentivare l’utilizzo di mezzi di trasporto ecologici come biciclette, treni e autobus. È importante poi investire in tecnologie pulite come quelle dell’energia solare ed eolica. Anche il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici e delle attrezzature è uno strumento valido per la riduzione dell’inquinamento atmosferico. Ognuno di noi deve poi fare la propria parte. Ad esempio, è importante la riduzione dello spreco alimentare e del consumo di carne o la scelta di riparare o riutilizzare prodotti anziché acquistarli nuovi.
L’inquinamento atmosferico in Europa
L’inquinamento atmosferico in Europa è un problema molto grave e diffuso che ha conseguenze sulla salute umana, sull’ambiente e sul clima. Le principali fonti di inquinamento atmosferico in Europa sono l’industria, il traffico stradale, l’agricoltura, il riscaldamento domestico e le centrali elettriche. Le principali conseguenze dell’inquinamento atmosferico in Europa sono:
- l’aumento delle malattie respiratorie;
- l’accelerazione del cambiamento climatico;
- la riduzione della biodiversità;
- la compromissione della qualità dell’acqua e del suolo.
L’inquinamento atmosferico causa anche danni economici, come ad esempio la perdita di produttività a causa di assenze per malattia o l’aumento dei costi per la salute pubblica. L’Unione Europea ha adottato numerose normative antinquinamento per ridurre le emissioni in atmosfera. Ci sono ad esempio alcuni limiti che riguardano le emissioni delle centrali elettriche e dei veicoli. Sono inoltre previsti incentivi per la produzione di energia rinnovabile. L’Unione Europea inoltre sta attuando programmi di miglioramento dell’efficienza energetica e misure per la riduzione e dei rifiuti.
Che cos’è il Regolamento europeo sulla condivisione degli sforzi
Il Regolamento per la condivisione degli sforzi è una legge dell’Unione Europea che stabilisce obiettivi vincolanti di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per ogni Stato membro. Si tratta di una delle normative antinquinamento proposte per la riduzione delle emissioni in atmosfera. La legge copre il trasporto su strada, il riscaldamento degli edifici, l’agricoltura, i piccoli impianti industriali e la gestione dei rifiuti. Il Regolamento riguarda circa il 60% di tutte le emissioni dell’Unione Europea. Il Regolamento è stato recentemente revisionato e ha ricevuto l’approvazione del Parlamento europeo. Si tratta di un importante passo in avanti nell’azione contro il cambiamento climatico e per la tutela dell’ambiente. L’obiettivo è quello di garantire una transizione giusta e socialmente equa, bilanciando la necessità per i Paesi dell’UE di essere flessibili per raggiungere gli obiettivi imposti.
Obiettivi del nuovo Regolamento
Il Parlamento Europeo ha approvato con un ampio margine la revisione del Regolamento sulla condivisione degli sforzi, con 486 voti favorevoli, 132 contrari e 10 astensioni. Questa legge stabilisce obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra per ogni Stato membro dell’Unione Europea in diversi settori. Il Regolamento aumenta l’obiettivo di riduzione dei gas a effetto serra entro il 2030 a livello dell’UE dal 30% al 40% rispetto ai livelli del 2005. Questo significa che tutti i Paesi devono ridurre le emissioni di gas serra con obiettivi compresi tra il 10% e il 50%. Gli obiettivi per il 2030 di ciascuno Stato membro si basano sul PIL pro capite e sull’efficacia in termini di costi.
La relatrice del Partito popolare europeo, Jessica Polfjard, ha accolto positivamente la revisione del Regolamento e ha dichiarato:
“Con questa legge, compiamo un importante passo avanti verso il conseguimento degli obiettivi climatici dell’UE. Le nuove norme per i tagli nazionali delle emissioni assicurano che tutti gli Stati membri contribuiscano all’obiettivo e che le scappatoie esistenti vengano chiuse, il che ci consente di inviare un chiaro segnale che l’UE è seriamente intenzionata a essere di esempio a livello globale per un’agenda climatica competitiva ed efficiente”.
Per rendere gli Stati membri responsabili, la Commissione renderà pubbliche le informazioni sulle azioni nazionali in una forma facilmente accessibile, come richiesto dal Parlamento. Il Regolamento deve essere ancora formalmente approvato dal Consiglio e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’UE, ed entrerà in vigore 20 giorni dopo.
I limiti alle emissioni
Gli Stati membri dovranno garantire ogni anno di non superare la loro assegnazione annuale di emissioni di gas a effetto serra. Ci sono anche limiti sulle emissioni in atmosfera che gli Stati membri possono risparmiare dagli anni precedenti, prendere in prestito dagli anni futuri o scambiare con altri Stati membri. Questi limiti garantiscono che gli Stati membri siano responsabili delle loro azioni che contribuiscono all’inquinamento atmosferico e al cambiamento climatico.
Quali sono le normative antinquinamento in Europa?
In Europa, ci sono diverse normative antinquinamento che stabiliscono limiti e obiettivi per le emissioni in atmosfera di sostanze inquinanti. Il Regolamento sulla condivisione degli sforzi è uno degli esempi. Le altre principali normative antinquinamento dell’Unione Europea includono:
- Direttiva Quadro sulle Acque (WFD): stabilisce gli standard di qualità delle acque per garantire la protezione e il ripristino delle acque superficiali e sotterranee nell’UE;
- Direttiva sulle Emissioni Industriali (IED): stabilisce le norme per le emissioni di sostanze inquinanti da parte delle attività industriali, come l’industria chimica, petrolchimica, siderurgica e della raffinazione del petrolio;
- Euro norme (Direttive sulle Emissioni dei Veicoli a Motore): stabiliscono i limiti di emissione di sostanze inquinanti da parte dei veicoli a motore, come le automobili, i camion e gli autobus;
- Direttiva sulle Grandi Centrali Elettriche a Combustione (LCPD): stabilisce le norme per le emissioni di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e polveri da parte delle centrali elettriche a combustione;
- Sistema di scambio delle quote di emissione (ETS): prevede una serie di limiti sulle emissioni di anidride carbonica delle industrie più grandi in Europa e permette loro di scambiare le quote di emissione.