Secondo molti studi nazionali e internazionali, il cambiamento climatico nei prossimi decenni cambierà il clima delle città di diversi paesi, condizionandone lo sviluppo e la qualità della vita. Alcuni fattori sono comuni a diverse aree geografiche, come l’aumento del rischio di alluvioni e inondazioni. La maggior parte dei centri urbani sperimenterà un cambiamento significativo già a partire dal 2050.
Secondo un recente studio del Politecnico di Zurigo e del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici (Cmcc) il 77% delle città sarà interessato da una modifica del clima. La ricerca ha utilizzato diciannove variabili climatiche che riguardano diverse condizioni di precipitazioni e temperature. Il confronto è stato effettuato tra città attuali situate in zone geografiche con caratteristiche molto diverse. Ne è emerso che tra trent’anni Roma potrebbe somigliare ad Antalya, che si trova sulla costa asiatica della Turchia, dove le piogge sono scarse. Milano invece sarà simile ad Austin, nel Texas, dove da maggio a settembre si registrano oltre 30 °C. La stima considera che le emissioni di CO2 verranno ridotte grazie all’approvazione di nuove leggi ambientali. Si tratta quindi di uno studio con prospettiva ottimistica.
Secondo le previsioni dell’Università del Maryland e dell’Australian Research Council Centre of Excellence for Climate Extremes, nel 2070 circa 90 città nel mondo vivranno condizioni mai sperimentate prima da nessun’altra sul pianeta. Ovviamente tutto il pianeta è coinvolto, per cui tutti sono tenuti a prendere provvedimenti per evitare gravi conseguenze. Gli stessi risultati allarmanti arrivano dalle analisi degli esperti del C40 Cities Network, un’organizzazione di cui fanno parte diverse metropoli mondiali. Il suo scopo è di promuovere uno sviluppo sostenibile mondiale dei centri urbani. Solo attraverso una cooperazione e un coinvolgimento ad ampio raggio si potranno affrontare le sfide in modo efficace. La modifica del clima infatti porterà con sé cambiamenti demografici, economici e sociali. Un esempio fra tutti è l’aumento dei flussi migratori dalle aree rurali verso i grandi centri urbani. Con l’aumento delle temperature poi in alcune aree del mondo la produzione agricola di intere nazioni si ridurrà in modo significativo.
Il CMCC lo scorso anno ha condotto degli studi sul futuro del clima italiano. Le città considerate sono Torino, Milano, Bologna, Venezia, Roma e Napoli. Come è facile aspettarsi, non ci sono buone notizie. Le ondate di calore aumenteranno di intensità. Si verificheranno con durate ampie e cadenze brevi. A Napoli nel 2080 le ondate di calore potranno durare fino a 90 giorni consecutivi. Torino nel 2100 in estate avrà temperature che mediamente saranno di sei gradi più alte delle attuali. A Venezia aumenterà la frequenza del fenomeno dell’acqua alta e le alluvioni. Oggi sappiamo che un’opportuna strategia politica può mitigare la gravità del cambiamento climatico, anche se non è possibile arrestarlo.
I maggiori rischi del cambiamento climatico riguardano proprio le città, perché è qui che si concentrano le attività umane. Inoltre i centri urbani hanno molte superfici impermeabili, come strade ed edifici, e poche aree verdi. Quindi il terreno fatica a raccogliere acqua e il calore solare è difficilmente assorbito. Per questo motivo sarà nelle città che i fenomeni di precipitazioni intense e le ondate di calore saranno ai massimi livelli. Dalle simulazioni emerge un aumento del numero di giorni caldi, che sono rischiosi per la salute umana. I modelli climatici ipotizzano un aumento della temperatura fino a 2°C entro il 2050. Nello scenario peggiore, senza interventi per la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico, l’aumento potrebbe arrivare a 5 °C. Nelle zone urbane, infatti, il caldo aumenta anche per l’effetto di asfalto, traffico e sistemi di condizionamento. I dati mondiali non lasciano dubbi sul fatto che il cambiamento climatico sia una delle sfide del secolo. L’unico modo per contrastarlo è intraprendere azioni decisive, ambiziose e mirate, sia collettive che individuali.
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