Rinnovabili

Biometano: approvato il nuovo regime di incentivi per la produzione di quello sostenibile

Il biometano sostenibile è una risorsa energetica alternativa e valida per garantire la neutralità carbonica e la transizione energetica. Questo gas infatti è prodotto dalla digestione anaerobica delle biomasse. Per questo motivo sono sempre più in aumento gli incentivi per la produzione sostenibile di biometano. 

Come si ottiene il biometano

Il biometano è un gas ottenuto dalla purificazione del biogas prodotto dalla degradazione dei rifiuti organici o di biomassa. Il biogas grezzo si ottiene a partire da diversi tipi di biomassa, di provenienza agricola e agroindustriale o dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani. Il biogas può essere raffinato con un processo di upgrading per aumentare il contenuto di metano (fino al 98%) ottenendo il cosiddetto biometano. Questo può essere poi utilizzato come combustibile per autotrazione, aumentando la penetrazione di biocombustili in questo settore particolarmente energivoro. Il biometano può anche essere ceduto alla rete di distribuzione del gas naturale. A differenza del biogas, più grezzo e meno efficiente, il biometano è un gas di alta qualità ed efficienza, assimilabile al metano ottenuto con metodi tradizionali.

Fonte: Pixabay

La produzione di biometano sostenibile

Quando il biometano si ottiene a partire dai residui organici può parlare di biometano sostenibile. Infatti in questo modo le emissioni a effetto serra del settore agricolo vengono ridotte, convertendo gli scarti in risorsa. Inoltre, questo processo consente di ottenere carburante per alimentare gli stessi mezzi agricoli. Circa il 70% della produzione di biometano sostenibile in Europa proviene da coltivazioni energetiche, realizzate ad hoc per la produzione di biocarburanti, eliminando la competizione con il settore alimentare. La legislazione nazionale e internazionale degli ultimi anni incoraggia l’utilizzo del biometano sostenibile proprio per evitare lo scontro con la produzione alimentare o di mangimi per animali. Gli impianti europei sono attualmente in aumento anche grazie agli incentivi disponibili, in particolare dalla Commissione Europea. L’obiettivo è la riduzione delle emissioni, sfruttando le reti del gas esistenti, per promuovere un modello di produzione di biometano sostenibile e un’economia circolare

Le novità della Commissione Europea

La Commissione Europea di recente ha elaborato un nuovo piano di incentivazione valido sia per impianti di biometano nuovi che per quelli convertiti. L’iniziativa rientra nel piano REPower EU per la riduzione della dipendenza nazionale dai combustibili russi e l’aumento della quota di utilizzo delle fonti rinnovabili. Il programma notificato dalla Commissione Europea all’Italia sarà valido fino al 30 giugno 2026 e sarà finanziato dal PNRR con 1,7 miliardi di euro. Il nuovo programma incentiva l’economia circolare e la produzione di biogas dalle attività agricole. I costi di investimento saranno coperti fino al 40% e saranno forniti a tutti i progetti al termine della fase di costruzione. I progetti saranno scelti mediante aste, concorrendo per l’importo più basso della tariffa di incentivazione necessaria per il singolo impianto. Le aste si svolgeranno dal 2022 al 2024. 

Fonte: Pixabay

Incentivi per la produzione di biometano

Per supportare la strada del biometano sostenibile sono adottate anche misure a livello nazionale. L’Italia infatti in questo momento storico è impegnata a ridurre il proprio consumo di gas naturale e la propria dipendenza dal gas russo e in generale dalle fonti estere. Oltre che essere un aiuto per la neutralità carbonica, la produzione di biometano contribuisce quindi anche alla sicurezza energetica nazionale. Il nuovo decreto ministeriale del 5 agosto 2022 incentiva il biometano immesso nel sistema di trasporti attraverso un meccanismo di obbligo a carico di coloro che utilizzano i carburanti fossili. L’obiettivo degli ultimi anni è infatti la crescita della produzione di biometano sostenibile, grazie anche agli incentivi della Commissione Europea. L’idea è quella di rendere conveniente anche dal punto di vista economico una risorsa su cui è fondamentale puntare per la transizione energetica europea. 

Maria Chiara Cavuoto

Dottoressa Magistrale in Ingegneria Energetica, da sempre curiosa di capire il perché dei fenomeni scientifici e appassionata di divulgazione. Sono autrice per CuE dal 2020, quando ho iniziato ad occuparmi degli articoli sulla pagina Energy, ma in questi anni ho avuto la possibilità di incontrare nuovi mondi e scoprire nuovi interessi. Oggi collaboro e scrivo per l'intero network.

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