Temperature record in Groenlandia a Dicembre
La Groenlandia ha registrato temperature da record durante il mese di dicembre. Gli esperti parlano di un inverno mite, con temperature superiori di 20 °C oltre la media stagionale. Questo evento rappresenta l’ennesima manifestazione del cambiamento climatico in atto. L’alterazione del clima polare in un clima più caldo e più incerto avrà ripercussioni sull’intero ecosistema.
Il 2021 del clima in Groenlandia
Il 2021 è stato un anno di eventi meteorologici straordinari per il territorio della Groenlandia. Durante i primi mesi dell’anno il rapido scioglimento dei ghiacciai ha interessato la zona. Il fenomeno riguardava soprattutto i ghiacciai in fiordi più caldi e profondi, categoria responsabile di circa il 61% dello scioglimento di ghiaccio della Groenlandia. I ghiacciai della Groenlandia subiscono un processo di “undercutting”. Esso consiste nel fatto che i ghiacciai ritirandosi entrano in contatto con le masse d’acqua più calde sottostanti. Il ghiaccio quindi viene sciolto dal basso determinando un maggiore assottigliamento, che favorisce un ulteriore ritiro. Si tratta di un fenomeno che è difficile da controllare, o interrompere per raggiungere uno stato di equilibrio.
Anche l’estate in Groenlandia è stata caratterizzata da un evento straordinario: il 14 agosto la Summit Station della National Science Foundation ha rilevato pioggia sulla sommità della calotta glaciale della Groenlandia e registrato temperature sopra lo zero e neve bagnata per circa nove ore. Un forte ed esteso evento di scioglimento ha causato un gradiente di pressione, che ha portato all’evento piovoso.
Temperature superiori alla media
L’aumento vertiginoso delle temperature in Groenlandia è stato registrato dall’ Istituto Meteorologico Danese (DMI). La misurazione più sconcertante proviene dal villaggio di Kangerlussuaq, che si trova a est di Sisimiut, nel sud-ovest della Groenlandia. Qui, la temperatura media di dicembre è di solito a due cifre sotto lo zero, e negli ultimi giorni la temperatura registrata è salita a un massimo di 11,5 °C. Un salto di circa 20 °C. Anche nella capitale Nuuk la temperatura ha avuto un picco di 13 °C, mantenendo per oltre 12 ore una temperatura superiore ai 10 °C.
L’anomalia delle temperature ha riguardato anche la zona settentrionale della Groenlandia. Il villaggio di Qaanaaq ha registrato una temperatura massima di 8.6 °C, a fronte di una media stagionale di circa 20 °C al di sotto dello zero. Sulla costa orientale, la situazione è meno drastica: la temperatura massima registrata nei villaggi si aggira intorno ai 5 °C.
Gli effetti del cambiamento climatico
L’Arctic Report Card del 2021, volume annuale di osservazioni e analisi ambientali che documentano cambiamenti rapidi e drammatici nelle condizioni meteorologiche e climatiche nella regione circumpolare, evidenzia la drammaticità degli eventi registrati. Alcuni dei risultati più significativi sono:
- Il periodo ottobre-dicembre 2020 rappresenta l’autunno artico più caldo mai registrato dal 1900. L’Artico continua a riscaldarsi a una velocità doppia rispetto al resto del globo.
- Dopo decenni di relativa stabilità, la calotta glaciale della Groenlandia ha perso massa quasi ogni anno dal 1998, con perdite di ghiaccio record nel 2012 e nel 2019. Fenomeno accompagnato dalla pioggia sulla calotta glaciale.
- Il volume di ghiaccio marino post-inverno nell’Oceano Artico nell’aprile 2021 è stato il più basso dall’inizio delle registrazioni nel 2010. La quantità di ghiaccio marino pluriennale più vecchio e biologicamente importante alla fine dell’estate 2021 è stata la seconda più bassa dall’inizio delle registrazioni nel 1985 .
- L’estensione totale del ghiaccio marino nel settembre 2021 è stata la 12° più bassa mai registrata. Tutte le 15 estensioni minime più basse si sono verificate negli ultimi 15 anni. Il sostanziale declino dell’estensione del ghiaccio artico dal 1979 è uno degli indicatori più iconici del cambiamento climatico.
- La perdita di ghiaccio marino ha consentito alla navigazione e ad altre attività commerciali e industriali di spingersi più in profondità nell’Artico, in tutte le stagioni, con conseguente raccolta di rifiuti e detriti lungo la costa e più rumore nell’oceano, che può interferire con la capacità del mare mammiferi per comunicare.
- L’osservazione di alcuni dei più veloci tassi di acidificazione degli oceani in tutto il mondo nell’Oceano Artico. Due studi recenti indicano un’elevata frequenza di grave dissoluzione delle conchiglie nelle popolazioni naturali di lumache di mare, un’importante specie foraggera, nel mare di Bering e nel Golfo di Amundsen.