Le città hanno un ruolo chiave nell’obiettivo sostenibilità. Per questo il Green city network ha lanciato una Carta anti-emissioni per le città, con l’intento di spingere verso un maggiore impegno nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il documento si sviluppa mettendo in risalto la città quale punto chiave per la transizione ecologica.
Entro il 2050 la Commissione Europea ha stabilito che deve essere raggiunta la neutralità climatica. Per fare questo la strada da fare è ancora lunga, ma è necessaria non solo per il pianeta, ma anche perché è una nuova opportunità per garantire sviluppi tecnologici, aumento dell’occupazione e benessere per i cittadini. Quando diciamo “neutralità climatica” intendiamo l’azzeramento delle emissioni nette di gas serra, che si traduce in un impatto climatico pari a zero. L’obiettivo quindi è raggiungere l’equilibrio tra emissioni di gas serra e assorbimento di carbonio. Per questo il Green city network ha creato una guida per le città italiane affinché ciò diventi possibile. Il documento si sviluppa in cinque punti:
Già da qualche anno molte città, anche italiane, hanno aderito al “Patto dei sindaci per il clima e l’energia”. Oggi infatti sono disponibili diverse tecnologie e buone abitudini per evitare che la crisi climatica prenda il sopravvento. Le iniziative locali e il controllo periodico delle emissioni sono possibili interventi per arrivare a destinazione. Tra le misure da incentivare e valorizzare ci sono quelle per la qualità dell’aria, la riqualificazione urbana, la gestione delle acque e dei rifiuti e la riduzione dei consumi di risorse ed energia.
L’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili sono due strumenti che viaggiano di pari passo. Il contenimento dei consumi richiede la varietà delle fonti energetiche, dando priorità a quelle locali. Altro aspetto fondamentale è fare spazio a politiche contro gli sprechi e promuovere l’utilizzo di apparecchi ed elettrodomestici di elevata classe energetica o di sistemi di building automation per il controllo dei consumi. Le città dovranno anche definire programmi di riqualificazione energetiche degli edifici, pubblici e privati. Vanno creati nuovi impianti alimentati a fonti rinnovabili, migliorati quelli esistenti o prevedere sistemi di integrazione. Da non dimenticare anche l’importanza dell’accumulo, che consente di gestire l’energia in funzione dei bisogni locali e temporali. Dovranno crescere in particolare le rinnovabili nel settore elettrico, fino a coprire il 70% della produzione nazionale di elettricità. Le rinnovabili termiche invece dovranno coprire il 50% della richiesta.
Gran parte dell’inquinamento deriva dal settore dei trasporti, che è quello in cui le difficoltà quindi sono decisamente maggiori. In particolare l’Italia è il paese europeo maggiormente dipendente dalle auto, con 645 auto ogni mille abitanti. La mobilità perciò deve essere pensata in modo alternativo. Un modo per farlo è puntare sul trasporto pubblico o sulla sharing mobility, aumentare le zone a traffico limitato, le piste ciclabili e i percorsi pedonali. Anche i veicoli elettrici possono essere una valida risposta al problema, così come l’utilizzo di biocarburanti e il divieto di auto con motori diesel o benzina in alcune zone urbane.
Le città devono compiere sforzi per l’economia circolare e la decarbonizzazione. Il punto chiave è l’informazione ai cittadini, per aumentarne la consapevolezza sui gas serra dovuti ai consumi e alla gestione dei rifiuti. Grazie al riuso e al riciclo sono già stati ridotti i rifiuti smaltiti in discarica, soprattutto quelli di natura biodegradabile. Per quanto riguarda il settore industriale, le emissioni si stanno riducendo per il taglio delle emissioni nella produzione energetica e per l’aumento dell’efficienza di processo. Stesso discorso vale per l’agricoltura, che con opportune modalità di gestione del suolo può ridurre l’impatto ambientale. Alla base di questa riduzione c’è l’utilizzo di fonti rinnovabili, la valorizzazione delle filiera corta e l’economia biologica e rigenerativa.
Infine, l’assorbimento del carbonio con conseguente cattura e stoccaggio / utilizzo avranno un ruolo decisivo per la neutralità climatica. L’obiettivo per le città è quello di aumentare i siti di stoccaggio, tutelando il suolo e recuperando le aree degradate. Punti chiave sono poi la riforestazione e la valorizzazione della biodiversità urbana. Le città devono quindi essere più green, più ricche di parchi, giardini e altri spazi esterni per la sottrazione di carbonio dall’aria.
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