Rinnovabili

Eolico offshore galleggiante in Sicilia: una nuova possibilità

Il tema dell’eolico offshore ritorna ad essere discusso in Italia. Al largo della riviera romagnola potrebbe nascere un impianto eolico offshore: è il progetto presentato da Energia Wind 2020 Srl al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) lo scorso Marzo. Il progetto di cui parleremo qui prende il nome di MeDWos (Mediterranean wind off shore), e vede due partner: Toto holding e Renexia. Il progetto prevede la costruzione di un parco eolico offshore, a 60 chilometri dalle coste siciliane e di fronte alle coste tunisine. La novità risiede nella tecnologia “floating”: gli aerogeneratori saranno galleggianti, non infissi nel fondale.

La tecnologia dell’eolico offshore galleggiante

Generalmente, una turbina eolica galleggiante è una turbina eolica montata su di una piattaforma galleggiante sull’acqua. Le turbine eoliche di questo tipo consentono lo sfruttamento dell’energia eolica in luoghi particolarmente favorevoli dal punto di vista eolico, ma che prima non potevano essere sfruttati a causa della profondità del fondale. Motivo per il quale l’applicazione più diffusa è quella offshore.

Il progetto Europeo TELWIND (conclusosi nel 2018) ha avuto l’obiettivo di ideare due strutture innovative galleggianti per l’abbattimento dei costi della tecnologia. Due sono le configurazioni studiate: una una configurazione evoluta con cisterne di zavorra sospese e una torre telescopica automontante.

In generale, alcune delle tecnologie più comunemente utilizzate sono riportate di seguito di figura.

Sistemi di eolico offshore galleggiante.
Fonte: hwupgrade.it

Eolico offshore al largo delle coste siciliane

Di recente ha preso il via ufficialmente l’iter autorizzativo con la presentazione al ministero delle Infrastrutture della domanda per la concessione marittima necessaria. Il progetto prevede l’installazione di 190 turbine, che saranno in grado di generare, a regime, una potenza di 2.9 Gigawatt. Un progetto che racchiude numerosi investimenti, per un totale di 9 miliardi di euro. La scelta dell’area marittima di installazione varia in base alla profondità (dai 100 ai 600 metri). I generatori saranno collocati a circa 3.5 chilometri l’uno dall’altro. La scelta deriva dall’obiettivo di non ostacolare il traffico marittimo commerciale e turistico, e per non disturbare le rotte migratorie degli uccelli. Inoltre la distanza del parco eolico dalle coste siciliane è tale per cui l’impianto sarà totalmente invisibile dalla costa.

Toto prevede la messa in funzione dell’impianto nel 2025. A regine, l’impianto andrà a fornire energia a 3.4 milioni di famiglie con un fatturato medio compreso tra i 120 e i 150 euro per MW.

Attenzione all’ecosistema

Quando si discute dell’eolico, emerge sempre la questione sull’impatto ambientale della tecnologia. Il progetto ha come obiettivo anche la salvaguardia dell’ecosistema marittimo. Infatti, ogni aerogeneratore avrà dei radar e telecamere in grado di tracciare e segnalare gli spostamenti dei cetacei presenti nel Mediterraneo. Inoltre, saranno presenti alloggiamenti idonei a consentire agli uccelli migratori di poter posarsi.

Il mondo dell’eolico

Molte sono le tematiche legate all’eolico. Una in particolare riguarda il problema di smaltimento delle pale, al quale segue il tema di revamping e repowering. Gli interventi di revamping e repowering vengono applicati all’impianto quando quest’ultimo giunge al termine della vita utile. Come tutte le fonti rinnovabili di natura intermittente, può fornire servizi ancillari alla rete elettrica nazionale? Solo a determinate condizioni.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

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