Si chiama Smart Bin, ed è l’innovativa proposta di ENEA nell’ambito della promozione dell’economia circolare e della sostenibilità ambientale. Si tratta di un contenitore per rifiuti elettrici ed elettronici “intelligente”, che premia chi lo utilizza. Sarà presentato per la prima volta durante Ecomondo 2020, la fiera internazionale sull’economia circolare, che si svolgerà dal 3 al 15 novembre.
Ecomondo è l’evento di riferimento in Europa per quanto riguarda l’innovazione tecnologica e industriale dell’economia circolare. L’edizione 2020 della fiera, a causa dell’emergenza sanitaria, si svolgerà interamente in maniera digitale, con un format totalmente innovativo che riunisce in un’unica piattaforma tutti i settori dell’economia circolare, dal recupero di materia ed energia fino allo sviluppo sostenibile.
Ma in che cosa consiste l’ultimo progetto di ENEA? Smart Bin è un contenitore per rifiuti “intelligente”: è in grado di riconoscere ciò che viene gettato al suo interno, e rilascia buoni sconto ai cittadini che smaltiscono in modo corretto i rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE). Il sistema premia il conferimento di oggetti come vecchi telefoni cellulari, pc, tablet ed altro. I materiali contenuti all’interno di questi dispositivi, infatti, oltre ad essere potenzialmente molto inquinanti se gettati in maniera impropria, rappresentano una vera e propria miniera di risorse. Nelle schede elettroniche, ad esempio, sono contenuti elementi di grande valore come oro, argento, palladio e rame.
Smart Bin ha una dimensione di 170x50x60 cm. Questo lo rende di facile collocazione in ambienti come supermercati, scuole o altri luoghi pubblici. Il riconoscimento dell’utente avviene mediante tessera sanitaria: al termine dell’operazione di smaltimento, al cittadino viene rilasciato uno scontrino. Lo sconto indicato può essere poi liberamente sfruttato in una serie di esercizi commerciali aderenti all’iniziativa. Ma quello economico non rappresenta l’unico “guadagno”: accanto all’importo, infatti, sarà indicata anche la quantità di emissioni di gas serra evitate. Questa rappresenterà il nostro personalissimo contributo alla tutela dell’ambiente.
“Il progetto vuole creare un modello innovativo e replicabile per incentivare il corretto recupero, riuso e riciclaggio dei rifiuti elettrici ed elettronici”, spiega Marco Tammaro, responsabile del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, Riciclo, Recupero e Valorizzazione di Rifiuti e Materiali dell’ENEA. Questo intento si inserisce alla perfezione all’interno del concetto di economia circolare, cioè quel tipo di sistema economico ecosostenibile in grado di potersi auto-rigenerare.
I dispositivi elettrici ed elettronici, infatti, se correttamente smaltiti, rappresentano una risorsa di materiali davvero significativa. La raccolta differenziata dei RAEE è fondamentale anche dal punto di vista della tutela della salute e dell’ambiente. Il principale impatto ambientale di un errato smaltimento di questo tipo di rifiuti è legato alla tossicità delle sostanze in essi presenti. Questo potrebbe portare problemi di inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria, con evidenti ripercussioni sulla salute umana. Una larga diffusione di questo tipo di sistemi, porterà dunque benefici di diversa natura, quali:
I primi modelli di Smart Bin sono già stati installati in alcuni luoghi pubblici di Cava de’ Tirreni (SA); altre installazioni sono previste a Trento e a Bath (nel Regno Unito), nell’ambito del progetto europeo INNO-WEEE (Innovative WEEE traceability and collection system and geo-interoperability of WEEE data). L’idea di fondo parte dall’analisi delle statistiche italiane ed europee, che negli ultimi anni evidenziano bassi dati di raccolta dei RAEE: la tendenza è spesso quella di tenerli in casa, magari per lungo tempo, o di smaltirli in modo improprio. Per questa ragione, ENEA e gli altri partner decidono di puntare sulla promozione di un vero e proprio cambiamento culturale, attraverso un sistema di premialità verso i comportamenti più virtuosi. Smart Bin, infatti, offre ai suoi utenti vantaggi proporzionali al proprio impegno in ambito ambientale.
Ad affiancare ENEA nel progetto INNO-WEEE, le aziende Dedagroup, Erion e Metellia Servizi. Fondamentale anche la partecipazione di alcuni comuni italiani, come quello di Cava de’ Tirreni e di Trento, e inglesi, come quello di Bath. Ancora, collaborano alla realizzazione la Fondazione Bruno Kessler e l’azienda Better Points.
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