Sistema elettrico

Tra Capri e Sorrento un nuovo collegamento elettrico

Il 14 Ottobre c’è stata l’inaugurazione del nuovo collegamento elettrico con l’isola di Capri. La nuova linea elettrica sottomarina ‘Capri-Sorrento’ realizzata da Terna è lunga 19 km e completa l’anello elettrico da 160MW di capacità il cui primo tratto tra l’isola e Torre Annunziata è stato completato nel 2017. L’opera ha richiesto 150 milioni di euro e consentirà di fornire all’Isola Azzurra energia da fonti rinnovabili e di azzerare le emissioni inquinanti grazie alla dismissione dell’attuale centrale a gasolio presente sull’isola.

Il nuovo collegamento elettrico per Capri

Quando si parla di collegamento elettrico tra terraferma e isole, si pensa subito al collegamento HVDC di Terna e al cavo SA.PE.I. Con la nuova infrastruttura elettrica, Capri è oggi collegata ai comuni napoletani di Torre Annunziata e Sorrento attraverso due cavi sottomarini con flusso bidirezionale in corrente alternata: un “anello” da 160MW di capacità.

Il nuovo collegamento elettrico di Capri. Verde: collegamento sottomarino. Rosso: interrato.
fonte: terna.it

Il collegamento permetterà a Capri di entrare a far parte del sistema elettrico nazionale. Il sistema ha le seguenti caratteristiche:

  • Profondità massima raggiunta dal tracciato marino: 120 metri circa
  • Tensione nominale del sistema: 150 kV
  • Lunghezza del tracciato terrestre: 1 km

La posa dei cavi sottomarini ha tenuto conto anche della tutela della flora marina. Grazie alla tecnica del directional drilling (perforazione direzionale) è stata disegnata una traiettoria per il cavo senza alcun impatto per la flora marina. Successivamente, i sub hanno lavorato a 30 metri di profondità per sistemare il cavo lungo la traiettoria. Per proteggerli, durante la posa, è stata utilizzata un’altra tecnica innovativa, il cosiddetto jetting. Si tratta di un macchinario che viene calato dalla nave sul fondale marino e attraverso un getto di acqua e aria consente la movimentazione dei sedimenti, creando una trincea sottomarina in cui i cavi si adagiano.

La tecnica del directional drilling

Il directional drilling è una tecnica di perforazione del terreno con controllo attivo della traiettoria. La combinazione tra un sistema di localizzazione della punta di perforazione e l’uso di utensili di perforazione direzionabili permette di controllare la traiettoria in avanzamento. Nella figura è mostrato l’esempio della tecnica per la posa di condutture al di sotto di una strada.

Tecnica del directional drilling.
fonte: pinterest.com

Inizialmente utilizzata nel settore petrolifero, questa tecnica trova applicazione anche nel processo di posa di cavi e condotti. Le tre fasi del processo sono:

  • perforazione pilota: perforazione a piccolo diametro nel punto iniziale stabilito dal progetto;
  • alesatura: allargamento a ritroso del foro pilota che permette il passaggio del cavo/condotto;
  • tiro: tiro della tubazione da installare.

Maggiore attenzione all’ambiente

Il nuovo collegamento consentirà di fornire a Capri energia da fonti rinnovabili e di azzerare le emissioni inquinanti grazie alla dismissione dell’attuale centrale a gasolio presente sull’isola. L’elettrodotto “invisibile” (perché sottomarino e interrato), garantirà una maggiore qualità, affidabilità ed efficienza del servizio elettrico locale. I vantaggi dell’opera sono molteplici: sia ambientali, legati all’approvvigionamento di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, sia economici. Con il nuovo elettrodotto, infatti, Capri entra a far parte a tutti gli effetti della rete elettrica nazionale, con risparmi per la collettività e il sistema elettrico stimati in circa 20 milioni di euro l’anno e una riduzione di 130 mila tonnellate annue di CO2.

La stazione elettrica di Capri

La sicurezza dell’area peninsulare aumenta con il nuovo collegamento, poiché metterà in comunicazione le stazioni di Sorrento e Torre Annunziata con quella nuova di Capri.

fonte: terna.it

Il progetto della stazione elettrica ha partecipato al premio The Plan Award 2020 per la soluzione che integra l’architettura della stazione con il paesaggio circostante. Il progetto ha tenuto conto dell’orografia del terreno. Centrale difatti l’utilizzo di gradoni calcarei locali come muri di contenimento o come edifici. Il tutto immerso nella vegetazione che contribuisce a mitigare i volumi degli edifici.

Francesca Marasciuolo

Dottoranda in Industria 4.0 al Politecnico di Bari. Mi occupo di Smart Grid, e di come si possano coniugare fonti rinnovabili, mobilità elettrica e sistema elettrico. Autrice di #EnergyCuE da Luglio 2017. Sempre curiosa di nuove soluzioni tecnologiche per la produzione sostenibile di energia elettrica, mai stanca di imparare!

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