Energy mix

Londra: la mobility futurista più sostenibile d’Europa

Il tema della mobilità nelle grandi città metropolitane è sempre stato un problema complesso da risolvere con soluzioni innovative e a impatto zero. In questo momento di grande fermento nella corsa alla decarbonizzazione, ogni paese è obbligato a cambiare i mezzi di trasporto alla ricerca della mobility sostenibile. Allo stesso tempo è indispensabile mantenere elevata l’efficienza energetica .

Londra e la smart mobility

Londra è una delle città con più abitanti al mondo, la sua estensione territoriale la rende la terza città più estesa d’Europa. L’area metropolitana conta infatti circa 14 milioni di residenti e si estende per svariate decine di chilometri lungo la valle del Tamigi. Nel centro, il livello medio annuale di PM 2,5 è quasi il doppio del livello massimo tollerabile indicato dall’OMS (10mg per metro cubo).

Uno dei fattori che contribuisce maggiormente all’inquinamento dell’aria è quello proveniente dai gas di scarico delle automobili e dei mezzi di trasporto. Inoltre nelle stazioni sotterranee della metro londinese si registrano livelli per niente trascurabili di idrocarburi aromatici, come il benzoapirene, altamente cancerogeno. Sono queste le principali motivazioni che hanno spinto la capitale britannica a rendere la mobilità più sostenibile. Da autobus a idrogeno, fino alla progettazione di nuovi treni per la metropolitana ad altissima efficienza energetica.

Lo sviluppo della mobility sostenibile

All’inizio della corsa alla green mobility, si è pensato a convertire i più convenzionali mezzi di trasporto in veicoli ad emissione zero. Un motore elettrico può essere alimentato principalmente in due modi: batterie o fuel cells. Gli autobus a celle a combustibile e a idrogeno a un piano stanno già funzionando con successo. La combinazione di celle a combustibile e idrogeno offre un’autonomia maggiore in termini di peso rispetto alle batterie. Gli operatori possono avere, quindi, una soluzione a zero emissioni che fa l’intera giornata operativa senza perdita di capacità di trasporto passeggeri.

environmentalengineering.org.uk

Pro e contro

Questa nuova tecnologia elimina la gestione della rete elettrica di alimentazione. Grazie alle celle a combustibile, la produzione di elettricità avviene all’interno del veicolo e non deve essere erogata dall’esterno. D’altra parte, le bombole di idrogeno hanno un limite di autonomia: dopo un certo chilometraggio si esauriscono e come un normale carburante devono essere sostituite. L’unica maniera per incrementare l’autonomia di questi veicoli sarebbe aumentare le dimensioni delle bombole e di conseguenza del veicolo stesso. Tuttavia, questo approccio risulterebbe poco conveniente dal punto di vista dei consumi.

Nuovi concept nel campo della mobility sostenibile

Vivarail, che ha lavorato alla conversione dei vecchi treni della metropolitana di Londra (classe D78) in unità multiple a batteria (BEMU) di classe 230, ha collaborato con Arcola Energy, specializzata in celle a combustibile a idrogeno.

Arcola Energy ha sviluppato un power train ibrido integrato per autobus, che fornisce ai produttori la fornitura completa del sistema e l’integrazione per i nuovi autobus a zero emissioni.

Questi sistemi sono tecnologie chiamate anche di “range extender” applicate al trasporto elettrico, utilizzanti motori termici nel breve termine e fuel cells nel lungo termine.

I veicoli ibridi di tipo termo/elettrico hanno il vantaggio della doppia propulsione (power train). Il principale vantaggio è legato al contributo dell’alto rendimento tipico dei motori elettrici nelle fasi transitorie, come durante l’accensione e lo spegnimento. Ciò consente di far funzionare il motore termico in condizioni di massima efficienza e amplia il range di autonomia rispetto al veicolo esclusivamente elettrico.

Londra e Siemens per una nuova Piccadilly Line più sostenibile.

Per soddisfare i requisiti di ottimizzazione dei flussi di traffico, e di riduzione delle emissioni di CO2 nelle città di oggi e di domani, Siemens ha sviluppato una metropolitana che stabilisce nuovi standard nella sua categoria. Il nome è Inspiro. In particolare nella città di Londra è nato il Deep Tube Upgrade Programme, grazie ai nuovi treni progettati da Siemens, i passeggeri sono trasportati in un ambiente sicuro e confortevole, rispettando al tempo stesso i requisiti economici e ambientali. Saranno attivati 94 nuovi treni esclusivamente per la Piccadilly Line. Si parla di mobility sostenibile poiché, oltre a un design e ad un comfort molto elevato, si è raggiunto anche un’ottimizzazione dell’efficienza energetica. Quindi non solo le persone potranno godere di un viaggio più confortevole su una linea molto trafficata, ma l’impatto dell’Inspiro sull’ambiente verrà ridotto in maniera considerevole.

news.europawire.eu

La configurazione della mobility del futuro

L’efficienza energetica dell’Inspiro si basa su due fattori: il suo design a risparmio di peso e le tecnologie ad alta efficienza energetica.

Le principali innovazioni pensate da Siemens per rendere le metropolitana di Londra più sostenibile e per agevolare milioni di passeggeri durante il viaggio sono:

  • Il peso complessivo di una singola vettura è stato ridotto di oltre tre tonnellate rispetto alla generazione precedente grazie alla carrozzeria leggera e al peso del carrello ottimizzato in termini di peso.
  • Tecnologia di trazione ad alta efficienza energetica all’avanguardia.
  • Illuminazione a LED ad alta efficienza energetica.
  • Impianto di condizionamento d’aria a carico regolato e con controllo della qualità dell’aria.

Grazie a questi accorgimenti Siemens riuscirà a migliorare la qualità dell’aria all’interno dei vagoni e con le luci a LED ad alta efficienza sarà possibile risparmiare energia, ma allo stesso tempo non nuocere alla vista dei passeggeri. Infine, tramite la riduzione di peso e la nuova tecnologia di trazione, verranno ridotti i consumi e i costi di manutenzione. Da questa descrizione tecnica sembra che Siemens non stia cercando di salvaguardare solo l’ambiente, ma anche l’individuo.

Articolo a cura di Marco MASETTI

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