Articolo a cura di Luigi SAMBUCETI
Il polo ecologico ACEA Pinerolese (nato nel 2004) è un esempio innovativo di impianto di gestione dei rifiuti, costituito da più impianti interconnessi tra di loro:
I rifiuti organici derivati dalla raccolta differenziale (quindi dalla spazzatura delle case, dei ristoranti, dei bar, ecc) ammontano a 60.000 tonnellate l’anno e costituiscono il materiale di ingresso. Sono scaricati in un’unica grossa vasca detta fossa e inviati all’aprisacchi, una macchina che lacera i sacchetti della spazzatura. Da qui in poi i rifiuti sono vagliati più volte per separare plastica e inerti dai residui biodegradabili e tramite grosse calamite sono estratti scarti metallici. Infine sono miscelati con acqua proveniente dall’impianto di depurazione.
L’obiettivo di questo pre-trattamento è ottenere una miscela biodegradabile da inviare ai digestori. In questi digestori, il cui interno è isolato dall’ambiente esterno e mantenuto a 55 °C, si svolge una fermentazione naturale in assenza di ossigeno. Per due settimane, dei batteri termofili si nutrono della sostanza organica così da produrre una miscela di CO2, acqua e metano, meglio nota come biogas. Questo processo costituisce la digestione anaerobica.
Il biogas ha una concentrazione di metano attorno al 60%, che sarà portata fino al 90% dopo aver estratto acqua e CO2. A seguito di questo trattamento, si sfrutta questo combustibile per produrre energia elettrica e termica.
L’energia elettrica nel complesso di ACEA Pinerolese si ottiene da tre motori da 3 MWe complessivi alimentati dal biogas. In questo modo si alimentano gli edifici del polo, mentre il surplus è immesso nella rete elettrica nazionale. Allo stesso tempo l’energia termica di scarto alimenta una rete di teleriscaldamento. La quantità di biogas prodotto in un anno supera i 10 milioni di Nm3, per un totale di 17 GWh all’anno di energia elettrica e quasi 19 GWh di energia termica.
L’altro prodotto della digestione è il digestato: fango digerito dai batteri che è disidratato e inviato all’impianto di compostaggio. Qui è disposto in cumuli all’interno di un padiglione chiuso dove è insufflata aria dal pavimento per 28 giorni. Successivamente sono spostati in un deposito aperto dove maturano per altri due mesi. Il risultato è un compost ottimo per la fertilizzazione di campi, noto come Florawiva.
ACEA Pinerolose mira nel prossimo futuro allo sviluppo di nuove tecnologie e pertanto investe costantemente nella ricerca.
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