A Dicembre 2019 entrerà in esercizio la nuova interconnessione elettrica tra Italia e Francia. La nuova linea HVDC collegherà la stazione elettrica di Piossasco (in Piemonte) e quella di Grande Île (in Savoia). Il progetto, nato dalla collaborazione tra i TSO di Italia (Terna) e Francia (RTE), permetterà di incrementare la capacità di trasporto tra i due Paesi del 40%, raggiungendo una capacità massima di scambio di 4350 MW.
Il nuovo collegamento elettrico contribuirà allo sviluppo della rete elettrica europea e alla transizione energetica verso un più ampio uso di fonti rinnovabili. Il progetto è citato anche nel Piano Strategico di Terna.
Il collegamento Italia – Francia prevede la posa di 190 km di cavo HVDC, di cui 95 km in Italia e 95 km in Francia, che verrà interrato o integrato alle infrastrutture autostradali esistenti. Impiegando cavi interrati e non linee aeree si riduce l’impatto ambientale dell’infrastruttura sui paesaggi alpini. Si tratta di una doppia coppia di cavi con conduttore in alluminio e isolamento in polietilene reticolato. L’interconnessione Piemonte Savoia sarà composta da due linee a 320 kV, ciascuna con portata 600 MW, per un totale di 1200 MW. Trattandosi di una connessione DC, sarà necessaria l’installazione di due stazioni di conversione DC-AC alle estremità nella linea, equipaggiate con VSC (Voltage Source Converter). Tale conversione sarà realizzata presso le stazioni di Piossasco e Grande Île.
Attualmente, l’interconnessione tra Italia e Francia, con una capacità di scambio massima di 3150 MW, è costituita da tre linee AC: la linea 380 kV in doppia terna Rondissone – Albertville, la linea a 380 kV Venaus – Villarodin e la linea 220 kV Camporosso – Trinité Victor/c.d. Mentone.
La nuova infrastruttura costerà circa 1,2 miliardi di euro. Le analisi economiche svolte da ENTSOE, però, hanno dimostrato come questo investimento porterà a benefici per entrambi i sistemi elettrici. Infatti, essa favorirà l’integrazione tra i due mercati, portando di conseguenza ad una riduzione del prezzo dell’energia. L’interconnessione, inoltre, contribuirà ad incrementare i livelli di sicurezza e continuità di approvvigionamento, garantendo migliore distribuzione dei flussi di potenza sugli elettrodotti. Le principali conseguenze saranno una riduzione delle congestioni di rete (e quindi disservizi) ed un incremento della stabilità del sistema.
L’opera favorirà anche un migliore utilizzo delle fonti rinnovabili poiché, grazie ad una maggiore flessibilità di esercizio, non sarà più necessario ridurre la produzione da fonti rinnovabili non programmabili per bilanciare il sistema. Infine, questa interconnessione permetterà all’Italia di avvicinarsi al target fissato per il 2020 che prevede il raggiungimento di un livello del 10% di capacità di interconnessione per la RTN.
Per conoscere ulteriori dettagli sullo stato del progetto cliccate qui.
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