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Effetto Coronavirus: calo della domanda e rischio blackout

fonte: AshrafChemban, pixabay.com

Rischio blackout? Il blocco delle attività produttive non essenziali ha portato alla chiusura di molte aziende. Dal punto di vista energetico, significa che la domanda di energia elettrica è calata.

Diminuzione della domanda e del carico sulla rete

Nello studio di Rivista Energia, a cura di Ettore Bompard, Stefano Corgnati, Carmelo Mosca, viene effettuato un confronto tra le settimane immediatamente precedenti e quelle successive all’emanazione del decreto. Gli intervalli di tempo considerati sono:

  • 17-23 Febbraio 2020
  • 02-08 Marzo 2020
  • 09-15 Marzo 2020

La riduzione del carico sulla rete corrisponde a circa 3 GW, come viene rappresentato in figura.

Dal punto di vista energetico, significa che la domanda di energia elettrica è calata. Secondo alcuni questo potrebbe causare un blackout nella trasmissione dell'energia.
Fonte:  rivistaenergia.it
Profilo di potenza del carico nelle settimane 17-23 febbraio – 02-08 marzo – 09-15 marzo
Fonte: rivistaenergia.it

Anche la produzione energetica subisce un calo. Secondo i dati dell’analisi, il termoelettrico riduce la sua produzione del 15%, a fronte del calo della domanda. Il diverso comportamento di domanda ed offerta ha delle ripercussioni anche sui prezzi dell’energia. Il PUN (Prezzo Unico Nazionale) medio nelle settimane si riduce da 39 €/MWh a 36,2 €/MWh. Questo riferito a Febbraio 2020. Nel mese di Marzo, secondo gli autori, si registra un calo dei consumi del -15% nella settimana 16-22 Marzo (rispetto all’analoga settimana del 2019); più marcato al Nord (-18%) e Centro Nord (-20%).

C’è il rischio blackout?

Dobbiamo davvero aspettarci un blackout simile a quello del 2003? Quello che preoccupa gli analisti energetici, secondo quanto riportato da “Il Sole 24 Ore”, è la ridotta produzione del termoelettrico, a fronte della diffusione delle fonti rinnovabili non programmabili.

Questo tipo di generazione rinnovabile non ha le stesse proprietà di stabilità che possiede un impianto di potenza a combustibili fossili. Questi ultimi accumulano l’energia nelle grandi masse rotanti, come la turbina a vapore. La loro inerzia, quindi, è elevata, a differenza dei generatori rinnovabili. Con la diffusione di impianti rinnovabili, il livello di inerzia della rete decresce, rendendola quindi più vulnerabile a qualsiasi disturbo.

Nel funzionamento del sistema elettrico, uno dei parametri fondamentali da controllare è la frequenza. Il suo valore nominale è di 50 Hz. Tale frequenza caratterizza la pulsazione delle grandezze sinusoidali di tensione e corrente, dalla produzione alla trasmissione fino alla distribuzione dell’energia. Quando la frequenza raggiunge valori troppo bassi, il sistema elettrico collassa. Nel 2003, il sistema collassò con un valore di frequenza di circa 47.6 Hz.

“Non ci sono problemi sulla rete elettrica e non siamo a rischio di blackout determinati dalla situazione di emergenza legata all’epidemia di coronavirus”

Giacomo Donnini, responsabile Sviluppo e Strategia di Terna

Giacomo Donnini, responsabile Sviluppo e Strategia di Terna, afferma che la rete è in grado di gestire un calo della domanda, e che non vi è rischio di blackout.