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Crisi climatica, il Mediterraneo non è mai stato così caldo

crisi climatica

A causa della crisi climatica, il Mediterraneo ha registrato un sensibile aumento della temperatura. Ad aprile la temperatura è salita di + 3 °C rispetto alla media storica. A rivelarlo sono i dati di Copernicus, la missione congiunta dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Commissione Europea. Che cosa sta succedendo?

 Credits: European Union, Copernicus Marine Service

L’effetto della crisi climatica sui mari

Il riscaldamento globale sta causando un aumento della temperatura dell’acqua marina, l’acidificazione degli oceani e il cambiamento dei modelli di circolazione delle correnti oceaniche. Questi cambiamenti hanno un impatto negativo sulla vita marina, in particolare sui coralli, le alghe e le specie di pesci che dipendono dall’habitat specifico e dalle temperature dell’acqua. Inoltre, l’aumento della temperatura dell’acqua può favorire la proliferazione di alcune specie invasive e aumentare il rischio di eventi estremi come gli uragani.

Anche un aumento di soli 0,1 o 0,2 gradi Celsius può avere un effetto significativo sulla temperatura media di grandi masse d’acqua. Questo perché è necessaria una quantità enorme di calore o energia per riscaldarle. L’aumento delle temperature è il risultato della crisi climatica innescata dalle attività umane, in particolare dalle emissioni di gas a effetto serra come la CO2 e il metano. Attualmente, la temperatura media è aumentata di circa 1,2 gradi Celsius rispetto all’era preindustriale, avvicinandosi alla soglia critica di 1,5 gradi Celsius. Oltre questo valore, gli effetti dei cambiamenti climatici diventano catastrofici e irreversibili. Anche se dovessimo iniziare a tagliare drasticamente le emissioni, è improbabile che riusciremo a evitare il superamento di questa soglia critica. Ma è fondamentale cercare di limitare il più possibile l’aumento della temperatura, abbandonando i combustibili fossili e investendo nelle fonti di energia rinnovabile

Temperatura record per il Mediterraneo

Il 10 aprile è stato raggiunto un nuovo record drammatico per quanto riguarda la temperatura superficiale del mar Mediterraneo e dell’oceano Atlantico orientale. La temperatura è aumentata di 3 gradi Celsius rispetto alla media del periodo di riferimento per la data del 10 aprile. Questa temperatura non era mai stata raggiunta prima durante questo periodo dell’anno. Ad annunciarlo, tramite Twitter, è stato il servizio di monitoraggio dell’ambiente marino (CMEMS, Copernicus Marine Service) di Copernicus, la missione gestita dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea. Questo record è un chiaro segno dell’effetto della crisi climatica sui mari, che sta causando un aumento della temperatura dell’acqua marina e dei livelli del mare.

L’aumento della temperatura dei mari

I risultati confermano le osservazioni preliminari della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), secondo cui la temperatura media globale della superficie marina ha raggiunto un massimo storico. All’inizio di aprile, la superficie dell’oceano ha toccato i 21,1 gradi, superando il precedente massimo di 21 gradi stabilito nel 2016. Negli ultimi tre anni il fenomeno oceanico e atmosferico conosciuto come La Niña ha contribuito a diminuire le temperature e ad attenuare gli effetti delle emissioni di gas serra. Si tratta di un fenomeno oceanico e atmosferico che si verifica in una vasta area tropicale dell’Oceano Pacifico, e che contribuisce a raffreddare le acque. Le temperature record registrate in aprile sui mari e gli oceani sono associate alla fine dell’effetto protettivo di La Niña, che ha lasciato il posto all’effetto opposto, noto come El Niño.

Quali saranno le conseguenze della crisi climatica sul Mediterraneo?

Con la fine dell’effetto di La Niña, che dura diversi anni, gli scienziati prevedono che le conseguenze negative dei cambiamenti climatici diventeranno più evidenti. Secondo gli esperti, ora vedremo il segnale del cambiamento climatico e tutte le sue conseguenze più estreme. La temperatura del Mediterraneo più alta di 30 gradi in estate diventerà un’abitudine. Negli ultimi tre anni, nonostante l’effetto di La Niña, si sono registrati picchi di temperatura e fenomeni di siccità senza precedenti. È probabile che nella seconda metà dell’anno arrivi El Niño, che potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione.

Le conseguenze del cambiamento climatico sono sempre più tangibili e provocano effetti significativi. Ad esempio, comportano la diffusione di specie tropicali in zone non native o l’intensificarsi di fenomeni meteorologici estremi. Inoltre, il riscaldamento implica una minore capacità delle acque di mescolarsi in profondità, con conseguente ulteriore aumento della temperatura delle acque superficiali.