Ospedali al collasso, un nuovo Virus terrorizza il Mondo intero | Mortalità elevatissima: dovremo vaccinarci nuovamente

Virus letale (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Negli ultimi mesi, l’idea di una nuova emergenza sanitaria ha cominciato a serpeggiare di nuovo tra la gente con preoccupazione.
Non è la prima volta, certo, ma ogni volta che si parla di virus sconosciuti o di nuove minacce, l’ansia sale. E purtroppo, quando ci sono di mezzo malattie ad alta mortalità, non si può certo restare indifferenti. I sistemi ospedalieri di mezzo mondo, già provati da anni complicati, potrebbero trovarsi ancora una volta davanti a una prova durissima.
La storia recente ci ha messo davanti agli occhi quanto possa essere fragile il nostro equilibrio sanitario. Basta un patogeno nuovo per cambiare tutto. Oggi, mentre la scienza fa passi da gigante, il rischio non è sparito. Anzi, alcuni esperti dicono che ora siamo ancora più esposti per via dell’intensa globalizzazione e del cambiamento climatico. La sorveglianza sui virus emergenti è diventata essenziale, più di quanto non lo fosse anche solo dieci anni fa.
In tutto questo, il ruolo dei ricercatori è diventato quasi da supereroi, se vogliamo. Lavorano dietro le quinte per individuare subito ogni minaccia prima che sia troppo tardi. Riconoscere un virus pericoloso subito, infatti, può fare la differenza tra un caso isolato e una pandemia globale. Anche se – va detto – non sempre è semplice capire fin dall’inizio se un nuovo virus sarà davvero così pericoloso per l’uomo.
Viviamo ormai in un mondo dove ogni notizia su nuovi patogeni fa immediatamente il giro del pianeta. Con la natura che cambia, gli animali si avvicinano sempre di più agli ambienti urbani e il rischio di trasmissioni interspecie aumenta. Basta un salto, una mutazione fortuita, e ci ritroviamo di nuovo in emergenza sanitaria. Nessuno vuole allarmismi inutili, ma ignorare questi segnali sarebbe decisamente peggio.
Un virus misterioso trovato negli Stati Uniti: cosa sappiamo
Ecco, proprio in questo clima di attenzione massima arriva la notizia dall’Alabama: un team di ricercatori dell’Università del Queensland ha scovato un virus mai visto prima nei toporagni locali. Si chiama Camp Hill virus ed è il primo henipavirus identificato in Nord America, roba grossa insomma. Giusto per capirci, è “cugino” stretto dei temibili Nipah e Hendra virus, entrambi famosi per la loro mortalità altissima, che arriva anche al 70%.
Secondo il Daily Mail, il dottor David Dyjack, noto per il suo lavoro nella National Environmental Health Association, ha avvertito che se il virus dovesse mutare e colpire organi vitali come i reni, beh, sarebbe un problema serissimo. E altri scienziati, come il virologo Adam Hume di Boston, hanno spiegato che sì, il Camp Hill riesce a entrare nelle cellule umane, anche se non è detto che causi malattia. (Serve ancora un bel po’ di studi per capirlo meglio, dicono.)

Trasmissione e possibili piani di difesa
Un’altra cosa che preoccupa, e parecchio, è che il virus sembra poter passare dagli animali all’uomo, come già visto in passato con altri henipavirus. La trasmissione – si pensa – avvenga soprattutto attraverso fluidi corporei o contatti ravvicinati. Ma se, ipoteticamente, dovesse mutare e diventare anche aerotrasmesso… allora le cose si metterebbero davvero male. Come ha sottolineato Dyjack, il vero incubo è un virus capace di diffondersi nell’aria. Ad oggi – per fortuna – nessun essere umano è stato contagiato, ma gli esperti non stanno affatto tranquilli.
Ora, non bisogna farsi prendere dal panico: altri scienziati come il dottor Donald Burke invitano alla calma, dicendo che difficilmente il Camp Hill diventerà una nuova pandemia. Però è chiaro che i ricercatori stanno spingendo perché si studino nuovi vaccini già adesso, senza aspettare l’arrivo di un eventuale primo contagio umano. La lezione del passato è ancora fresca e stavolta nessuno vuole farsi trovare impreparato.