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Per il Primo Maggio tutti al BORGO HORROR d’Italia | Ci entri da vivo e ne esci da mummia

Borgo Pentedattilo

Borgo Pentedattilo (www.spuntidiviaggio.it foto) - www.energycue.it

Un borgo calabrese sospeso nel tempo, tra storie di fantasmi e una natura selvaggia, attende i visitatori più audaci.

Se siete alla ricerca di una meta insolita e ricca di fascino per il prossimo Primo Maggio, un luogo dove la storia si intreccia con la leggenda e la natura incontaminata fa da cornice a racconti misteriosi, allora il “Borgo Horror” d’Italia potrebbe essere la destinazione perfetta per voi.

Situato in Calabria, questo antico villaggio abbandonato, incastonato in una rupe dalla forma singolare, attira visitatori da ogni dove, ammaliati dalla sua atmosfera gotica e dalle storie di fantasmi che aleggiano tra le sue case diroccate.

Ma non è solo il suo passato oscuro a rendere questo borgo così speciale: una nuova generazione di abitanti resilienti, tra artisti e pastori, ha scelto di riportare in vita questo luogo magico, trovando qui un ritmo di “vita slow” in armonia con la natura circostante.

Preparatevi a un viaggio nel cuore della Calabria più autentica, un’esperienza che vi condurrà attraverso sentieri panoramici, antiche chiese e le suggestioni di un borgo che sembra uscito da un racconto gotico, dove la bellezza del paesaggio si fonde con il mistero di un passato ancora vivo tra le sue pietre.

Pentedattilo: un borgo fantasma tra storia e leggenda nella Calabria grecanica

Il borgo di cui parliamo è Pentedattilo, un luogo affascinante situato nella Calabria grecanica e aspromontana, nel territorio dove ancora sopravvive la minoranza etnolinguistica dei “Greci di Calabria” e la natura mediterranea del Parco Nazionale d’Aspromonte. Il comune di riferimento è Melito di Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, facilmente raggiungibile percorrendo la SS 106 Jonica, la Riviera dei Gelsomini.

Arrivare a Pentedattilo è semplice: dal centro di Melito si prosegue per pochi chilometri verso l’entroterra, in direzione dell’inconfondibile rupe a forma di cinque dita (da cui deriva il nome di origine greca). Questa imponente formazione rocciosa sovrasta l’abitato e ingloba tra le sue pieghe le antiche case e il campanile della chiesa, creando uno scenario suggestivo simile a un presepe scolpito nella pietra.

Borgo Pentedattilo
Borgo Pentedattilo (www.spuntidiviaggio.it foto) – www.energycue.it

La “Strage degli Alberti” e le anime erranti del borgo

Pentedattilo è noto tra gli appassionati di storie e leggende gotiche come un vero e proprio “paese fantasma”. Il borgo è stato teatro di una lugubre strage familiare nel Cinquecento, la “Strage degli Alberti”, un efferato delitto passionale che, secondo la maledizione popolare, condannò il borgo a richiudere le sue cinque dita rocciose sull’abitato, guadagnandosi il soprannome di “Mano del Diavolo”.

Ancora oggi, nelle sere d’inverno, qualcuno giura di udire le urla disperate del marchese Lorenzo Alberti, vittima di quella tragica notte. Il borgo fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1783, evento che ne causò lo spopolamento, quasi a confermare l’antica profezia. Tuttavia, a partire dagli anni ’80, Pentedattilo è stato riscoperto e valorizzato dalle associazioni locali, trasformandosi in un “albergo diffuso” e ospitando musei della civiltà contadina e botteghe artigiane che testimoniano la ricchezza dell’artigianato aspromontano.