“Le mangiamo tutti i giorni”: uomo MORTO per un’infezione invisibile | In Italia scatta l’allerta alimentare di Pasqua

Illustrazione di alcuni batteri (Pixabay Foto) - www.energycue.it
Lo mangiamo sempre e non ci rendiamo conto che in certi casi potrebbe essere mortale. Purtroppo l’allerta è scattata!
Quando mangiamo qualcosa di “sbagliato”, anche senza accorgercene, possiamo prenderci delle infezioni alimentari. Succede più spesso di quanto pensiamo, magari con un cibo scaduto, conservato male o cucinato in modo poco attento. E i sintomi arrivano puntuali: nausea, vomito, febbre, crampi… insomma, non proprio una passeggiata.
Le infezioni più comuni sono causate da batteri come Salmonella, Listeria o Escherichia coli. Possono nascondersi in carne cruda, uova, pesce, verdure non lavate bene o anche nei latticini. E purtroppo non basta “guardare se ha un bell’aspetto”, perché i batteri non si vedono a occhio nudo.
Un altro rischio sono i virus, tipo il norovirus, che si diffonde facilmente e può contaminare anche piatti già pronti. A volte basta una persona che cucina senza lavarsi bene le mani. Fa impressione, lo so, ma succede.
La regola d’oro è semplice: lavare bene gli alimenti, cuocerli a dovere, conservare tutto alla giusta temperatura. E occhio anche alle superfici di lavoro e agli utensili. Perché sì, mangiare è un piacere… ma solo se non finisce con una corsa al pronto soccorso.
Quello che mangiamo tutti i giorni, senza pensarci troppo
Diciamocelo: la maggior parte di noi mangia un po’ sempre le stesse cose. Una fettina, un’insalata già pronta, magari una mozzarella al volo o quei famosi wurstel “da emergenza”. E poi ci sono i contorni sfiziosi: sottaceti, verdure in barattolo, olive. Le olive, appunto, quelle che mettiamo negli aperitivi, nelle insalate di riso, o anche solo da sgranocchiare mentre aspetti che si cuocia la pasta.
Le compriamo un po’ ovunque: al banco del supermercato, al mercato del sabato, già confezionate o sfuse, in salamoia, nere o verdi. Non ci pensiamo mai troppo, perché sono un alimento che dà l’idea di essere sicuro, familiare. Però ogni tanto arriva la notizia che ti fa fermare un attimo e pensare: “Ma siamo proprio sicuri di quello che stiamo mangiando?”

Un caso particolare
In questi giorni, ad esempio, in Puglia è scoppiata un’allerta alimentare dopo un fatto grave: un uomo di 70 anni è morto a Bisceglie a causa della listeriosi, un’infezione provocata dal batterio Listeria monocytogenes. Secondo le prime indagini, pare che tutto sia partito da un lotto di olive in salamoia acquistate sfuse in un supermercato di Trani. L’ASL locale (BT – Barletta Andria Trani) ha già avviato le verifiche del caso, ma al momento si aspettano ancora i risultati ufficiali delle analisi di laboratorio condotte dall’ARPA Puglia.
I cibi più a rischio non sono solo le olive sfuse, ma anche il pesce affumicato, i formaggi molli, il latte non pastorizzato, le verdure preconfezionate e i salumi. Per proteggersi, l’Istituto Superiore di Sanità consiglia alcune regole base: lavare bene frutta e verdura, cuocere tutto quello che va cotto e non mischiare crudo e cotto.