Ultim’ora, “Abolito l’obbligo di dare precedenza”: passate nell’ordine che volete da oggi | Caos nelle strade italiane

Illustrazione di un incrocio (Pixabay FOTO) - ww.energycue.it
Ormai sembra cosa fatta, sembra che non ci sarà più l’obbligo di precedenza. Ma cos’è successo per arrivare a questa soluzione?
Dare precedenza è una delle prime cose che ti insegnano a scuola guida. Significa che devi fermarti e lasciar passare chi ha il diritto di precedere, senza bloccare o intralciare nessuno. Semplice da dire, ma spesso nella pratica la gente se lo dimentica.
Ci sono segnali chiari che ti avvisano: il classico triangolo bianco e rosso oppure lo stop. E poi ci sono le regole non scritte, tipo dare precedenza a destra agli incroci senza segnaletica o rallentare davanti ai pedoni sulle strisce.
Non rispettare la precedenza non è solo pericoloso, è pure un bel rischio per il portafoglio: le multe possono essere salate e in caso di incidente la colpa ricade tutta su di te. Meglio pensarci due volte prima di tirare dritto.
Alla fine, dare precedenza è solo una questione di buon senso e rispetto. Se tutti lo facessero senza pensarci troppo, guidare sarebbe mille volte più sicuro e meno stressante.
Regole che cambiano
Negli ultimi tempi, chi si sposta in città in bici ha avuto una bella sorpresa… ma non proprio in senso positivo. Con il nuovo Codice della strada entrato in vigore da poco, parecchie cose pensate per facilitare la vita ai ciclisti sono state bloccate o ridimensionate. Non proprio quello che ti aspetti se pensi alla mobilità sostenibile, no?
Tutto incomincia con un’intervista sulla gazzetta.it, con Edoardo Galatola della Fiab, e quello che emerge è un quadro un po’ caotico: invece di andare avanti con corsie ciclabili, doppi sensi e spazi sicuri per chi pedala, sembra che ci stiamo un po’ incartando. E la sensazione generale è che chi ha voglia di muoversi in modo attivo e pulito adesso si trovi più ostacolato che aiutato.

Tutto quello che è cambiato
A quanto pare, le corsie ciclabili ora si possono fare solo dove non è possibile costruire piste vere. Nei doppi sensi ciclabili è sparito l’obbligo per le auto di dare precedenza alle bici, e le famose case avanzate per ciclisti sono state ridotte a poco più di un’idea.
Sparite pure le corsie condivise con il trasporto pubblico locale. E non si può più riconoscere una strada urbana ciclabile solo con la segnaletica orizzontale. Insomma, un bel passo indietro rispetto a quello che si era cominciato a costruire dal 2020.