Pane, non mangiare mai più questo tipo | “Estremamente cancerogeno”: l’ultima scoperta è agghiacciante

Pane pericoloso (Pixabay foto) - www.energycue.it
Il pane che mangiamo ogni giorno potrebbe nascondere un rischio invisibile ma estremamente pericoloso: ecco come evitarlo.
Non so voi, ma il profumo di pane caldo appena tirato fuori dal forno è una di quelle cose a cui è davvero difficile resistere. Croccante fuori, morbido dentro… una vera meraviglia, diciamolo. Il pane è da sempre il simbolo della tavola italiana, qualcosa che racconta casa e tradizione.
Negli ultimi anni però siamo diventati tutti un po’ più attenti a quello che finisce nei nostri piatti. Non si tratta solo di scegliere il bio o il km zero. È proprio una nuova consapevolezza che ci spinge a chiederci: ma quello che mangiamo, è davvero sicuro?
Proprio in questo clima di attenzione crescente, il pane è finito sotto la lente d’ingrandimento. Non stiamo parlando di ingredienti strani o conservanti invisibili, stavolta. La questione è legata a qualcosa che può formarsi mentre il nostro amato pane si sviluppa.
Il tema è diventato così caldo che ha tirato in mezzo esperti di nutrizione, aziende alimentari e anche consumatori sempre più informati. Insomma, non è più un argomento solo da addetti ai lavori: riguarda tutti noi e il modo in cui cuciniamo ogni giorno.
Cosa si nasconde nel pane
Nel pane, ma anche in tanti altri alimenti, può formarsi una sostanza chiamata acrilammide. Nome difficile, lo so, ma il punto è che secondo l’Efsa — l’Autorità europea per la sicurezza alimentare — questa roba è un cancerogeno genotossico bello tosto. In parole povere: fa male, parecchio.
Il problema è che trovarla è più facile di quanto si pensi. E occhio soprattutto ai prodotti fatti con farine integrali o di segale, che tendono a produrne ancora di più. E non pensate sia una cosa che riguarda solo l’industria, eh: anche a casa il rischio è dietro l’angolo.

Quanto ne ingeriamo davvero e perché dovremmo preoccuparci
Stando ai dati Efsa, come ribadito anche da Il Fatto Alimentare, basta pochissimo: un microgrammo di acrilammide è il massimo che un adulto di 60 chili dovrebbe assumere senza rischi. Per capirci meglio: si supera facilmente mangiando appena 3 grammi di crosta brunita di pane o pizza. E le zone più a rischio? Seno, endometrio, ovaie e reni sono gli organi che potrebbero pagare il prezzo più alto.
Luca Ragaglini, il vicedirettore dell’Unione Italiana Food, ha spiegato che, almeno a livello industriale, la situazione è sotto controllo. Ma resta un’enorme differenza tra i limiti previsti dalla legge e quelli che la scienza considera davvero sicuri. La raccomandazione rimane sempre quella di stare attenti nell’ingerire pane, pizza o altri alimenti troppo cotti.