La porta dell’Inferno si trova in Italia | Divina Commedia, altro che fantasia: Dante si ispirò proprio a questo luogo

Illustrazione artistica dell'inferno (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
Dante si è ispirato a tantissimi luoghi per comporre la sua opera immortale. Tu la conoscevi quella che ispirò l’inferno?
Dante non si è inventato tutto dal nulla: molti dei luoghi che descrive nella Divina Commedia esistono davvero, o almeno si ispirano a paesaggi che lui ha visto con i suoi occhi. Alcuni posti, se ci passi oggi, ti fanno pensare subito a un girone infernale o a un monte da scalare verso il Paradiso.
Uno dei più famosi è la Pietra di Bismantova, una specie di gigantesca montagna piatta che si trova nell’Appennino Reggiano. Dante l’avrebbe vista durante il suo esilio, e pare che gli sia venuta in mente proprio guardando quella roccia quando ha immaginato il Purgatorio.
Poi c’è Caprona, vicino Pisa. Qui, da giovane, Dante ha davvero partecipato a una battaglia durante l’assedio del castello. Infatti nell’Inferno c’è una scena in cui i demoni fanno una ritirata, proprio come lui aveva visto fare ai soldati di Caprona.
Un altro posto che gli ha acceso la fantasia è la Valle dell’Inferno, una zona selvaggia lungo l’Arno. Si racconta che proprio lì Dante abbia incontrato un traghettatore che poi è diventato il mitico Caronte nella Commedia. E ovviamente non possiamo dimenticare Ravenna, la città dove ha vissuto gli ultimi anni e dove ha dato gli ultimi ritocchi alla sua opera più famosa.
Il genio di Dante…
La Divina Commedia è il capolavoro di Dante Alighieri, scritto tra il 1304 e il 1321. È un viaggio immaginario attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, che rappresenta simbolicamente il cammino dell’anima verso Dio. Dante, guidato prima da Virgilio e poi da Beatrice, incontra lungo il percorso peccatori, penitenti e anime beate.
L’opera è scritta in terzine e in volgare fiorentino, cosa che l’ha resa accessibile anche al popolo del tempo. È un mix unico di filosofia, teologia, poesia e politica, pieno di riferimenti alla società del Medioevo. Ancora oggi la Commedia è considerata uno dei pilastri della letteratura mondiale.

Tra diavoli, inferni e Dante
La Valle del Diavolo si trova in Toscana, più precisamente nella zona di Larderello, in provincia di Pisa. È famosa da secoli per i suoi soffioni boraciferi, veri e propri getti di vapore che escono con forza dal terreno, accompagnati da un forte odore di zolfo. Già nel Medioevo il paesaggio doveva essere impressionante: il terreno spaccato, il fumo che saliva dal suolo, i rumori sordi… sembrava davvero di essere alle porte dell’Inferno.
Oggi la zona è conosciuta anche per la geotermia, visto che proprio da questo “inferno naturale” si produce energia pulita. Ma all’epoca di Dante era un territorio misterioso e spaventoso, avvolto da leggende e superstizioni. Non stupisce che il Sommo Poeta abbia immaginato proprio qui uno dei suoi scenari infernali. Se ci capiti, preparati a sentire sulla pelle quella strana sensazione di trovarsi sospeso tra il mondo reale e quello delle anime perdute.