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Finalmente un pensiero in meno: il FISCO ha emesso la sentenza | Cartelle esattoriali cancellate dopo un solo anno

Contribuente esulta

I contribuenti possono esultare (Canva-PosteItaliane foto) - www.energycue.it

La sentenza è definitiva e immutabile. Un nuovo limite di scadenza per le cartelle esattoriali. I creditori possono sorridere

Con il termine Fisco viene indicato l’insieme degli organi preposti alla riscossione dei tributi, oltre che alla gestione della totalità delle entrate pubbliche statali, mediante le quali lo stesso Stato risulta in grado di finanziare i servizi pubblici a vantaggio dei cittadini.

Il compito del Fisco di traduce nella tassazione del reddito, dei consumi, del patrimonio e non solo, effettuando serrati controlli fiscali, al fine di verificare che le disponibilità e le somme indicate dai contribuenti risultino effettivamente corrette.

Inoltre, si interessa anche della gestione dei rimborsi, restituendo al cittadino la differenza nel caso in cui lo stesso si sia occupato di pagare una somma superiore a quanto spettante, che potrà successivamente richiedere, ad esempio, usufruendo del Modello 730.

Nel nostro Paese sono 4 gli organi principali costituenti il Fisco, in quanto entità. Parliamo dell’Agenzia delle Entrate, dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione, del MEF (Ministero dell’Economia e delle Finanze) e della Guardia di Finanza.

Un’ulteriore elemento all’attenzione del fisco

Il Fisco si occupa della procedura di riscossione forzata dei crediti, la quale prevede l’iscrizione a ruolo – ossia in un elenco contenente le informazioni relative ai debitori – delle somme di credito che il contribuente deve versare, al termine di specifici controlli effettuati dagli enti creditori. Ed è proprio l’ente creditore che si assicura la corretta formazione del ruolo, nonché della trasmissione dello stesso all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, a cui spetta l’elaborazione e la notificazione della cartella di pagamento. Questo specifico documento possiede la doppia valenza, sia come intimidazione di pagamento, sia come avviso di mora, preavvertendo l’esecuzione forzata sui beni del debitore nel caso in cui il pagamento non venga ultimato.

Il contribuente dispone di esattamente sessanta giorni per presentare, se lo ritiene opportuno, l’opposizione, il tutto ovviamente a seguito del ricevimento di notifica di cartella esattoriale. ma anche le cartelle esattoriali, al termine di uno specifico limite, vanno in prescrizione, estinguendo il diritto di riscuotere un credito nei confronti di un cittadino. In relazione al tributo che il contribuente è chiamato a versare, i termini della prescrizione mutano; dai 3 anni per il bollo auto, ai 10 per le imposte statali quali IRPEF o IVA.

Agenzia delle Entrate
Agenzia delle Entrate (Pexels foto) – www.energycue.it

La scadenza delle cartelle esattoriali

Ma l’articolo 50 del D.P.R. n. 602 del 1973 dispone che ai fini dell’azione esecutiva, dalla notifica della cartella esattoriale non può trascorrere più di un anno. Si tratta di una normativa che l’Agenzia delle Entrate deve necessariamente rispettare e tenere in considerazione per la riscossione dei crediti. Qualora, dunque, l’espropriazione non iniziasse nei 12 mesi successivi alla notifica della cartella di pagamento, l’espropriazione stessa dovrà, dunque, necessariamente essere preceduta da un avviso, includente un’ulteriore intimazione di adempienza dell’obbligo risultante entro i cinque giorni successivi.

Nel lasso di tempo indicato sarà piena facoltà del contribuente contestare la pretesa di pagamento, esclusivamente nel caso in cui la stessa sia ormai giunta in prescrizione, oppure inoltrare la richiesta di rateazione, in modo tale da bloccare il rischio di pignoramento o di eventuali misure cautelari a suo svantaggio. A confermarlo è Brocardi.it.