“Batterio fatale”, non mangiate mai più questo prodotto | In Italia è già morta una persona: ordinato il ritiro immediato

Illustrazione di un batterio (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
I batteri possono anche essere deleteri per l’uomo, soprattutto quando sono presenti su certi prodotti alimentari.
Ci sono batteri che, se ti prendono nel momento sbagliato, possono essere davvero pericolosi. Alcuni, come il Clostridium botulinum, producono tossine micidiali: basta una quantità minuscola per mandare in tilt il sistema nervoso.
Altri, tipo il Neisseria meningitidis, possono causare meningiti fulminanti. In certi casi, i sintomi peggiorano nel giro di ore, ed è questione di vita o di morte. È spaventoso, ma per fortuna ci sono i vaccini.
Poi ci sono i “superbatteri”, quelli resistenti agli antibiotici. Lì il problema è che non sai più con cosa curarti. L’MRSA, ad esempio, è uno stafilococco resistente che si infila spesso negli ospedali.
La cosa più assurda? Molti di questi batteri vivono già intorno a noi. Di solito non ci fanno nulla… finché il nostro sistema immunitario non abbassa la guardia.
Quando un alimento diventa un incubo
Hai presente quando ti concedi una fetta di salame artigianale, di quelli buoni, fatti come una volta? Ecco, immagina di farlo senza sapere che dentro c’è un ospite indesiderato. È quello che è successo ad Assunta, una signora di 63 anni, originaria della Campania ma che da tempo viveva a San Leo Bastia. Una vita tranquilla, lavorava come bidella. Poi un giorno, semplicemente mangiando un salume comprato nel suo alimentari di fiducia… la sua salute ha iniziato a precipitare.
Anche suo figlio aveva assaggiato lo stesso insaccato, una fetta sola, e pure lui si era sentito strano. Però i suoi sintomi sono stati lievi, per fortuna. Lei invece ha iniziato con forti dolori, nausea, vomito — roba da correre subito al pronto soccorso. È stata ricoverata d’urgenza, ma dopo venti giorni di lotta in ospedale, purtroppo, a inizio marzo 2024, è morta. Tutto per colpa di un batterio che non ti aspetti nel cibo: la listeria.

L’indagine condotta dalle forze dell’ordine
Il salume incriminato era stato acquistato in un negozio di Trestina, ma prodotto da un’azienda agricola della provincia di Arezzo. A quanto pare, proprio lì è nato il problema. Il batterio, la Listeria monocytogenes, era presente nell’insaccato e ha scatenato la listeriosi, un’infezione seria che in certi casi può essere fatale.
I Carabinieri del Nas sono riusciti a individuare il lotto preciso del prodotto e hanno fatto ritirare dal mercato oltre cento chili di salumi. Parliamo di roba artigianale, distribuita localmente, ma comunque potenzialmente pericolosa. Le analisi fatte dall’Istituto Zooprofilattico di Perugia, insieme a una consulenza della Procura, hanno confermato senza dubbi: è stato quel salume, contaminato, a causare la morte.