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Addio pensione di reversibilità: orrenda notizia per le vedove italiane | Dovranno lavorare anche a 70 anni

Coppia e soldi (Depositphotos foto)

Coppia e soldi (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Questa particolare sentenza della Cassazione si concentra sul sistema della pensione di reversibilità, lasciando molti senza tutele.

Negli anni il sistema previdenziale italiano ha fatto parecchia strada, tra riforme, aggiustamenti e ripensamenti. Alcuni passaggi sono stati chiari fin da subito, altri… beh, un po’ meno. La pensione di reversibilità, per esempio, è sempre stata una di quelle misure che hanno aiutato tantissime famiglie a tirare avanti dopo la perdita di un caro. Un paracadute, insomma.

Pensandoci, ci sono stati periodi in cui questo tipo di pensione era quasi un’ancora di salvezza. Ma poi, col tempo, le regole sono cambiate. Chi poteva riceverla, quanto spettava, in base a quali requisiti… tutto è diventato via via più complicato.

Dipendeva da un sacco di fattori: il grado di parentela, il reddito, a volte anche la situazione familiare. Insomma, per alcuni era un diritto automatico, per altri un vero e proprio percorso a ostacoli. Le riforme, come spesso succede, hanno acceso discussioni a non finire.

Da una parte c’era chi diceva che bisognava proteggere chi restava indietro, dall’altra chi insisteva sulla necessità di rendere il sistema sostenibile nel lungo periodo. Il punto era – ed è ancora – trovare un equilibrio tra equità e realismo. E la reversibilità è finita tante volte al centro di questo tira e molla.

Il chiarimento della Cassazione

Certo è che, negli anni, le sfumature non sono mancate. La legge parlava chiaro, ok, ma poi nei fatti… la realtà era più complessa. Le decisioni della Corte Costituzionale e altri tribunali hanno cercato di mettere ordine, ma non sempre ci sono riusciti senza creare nuove polemiche. La questione era – e resta – delicata. E adesso c’è una novità bella grossa. Il 22 maggio 2024 la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza che cambia tutto.

Il caso era iniziato con una donna che, alla morte della madre (che a sua volta percepiva la reversibilità del marito), aveva fatto richiesta per continuare a riceverla. In un primo momento la Corte d’Appello le aveva dato ragione. Ma l’INPS ha fatto ricorso e la palla è finita in mano alla Cassazione. Ecco, lì le cose sono andate diversamente.

Pensione (Depositphotos foto)
Pensione (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Quando il diritto non si eredita

Alla fine, i giudici hanno dato ragione all’INPS, affermando che la pensione di reversibilità non è un bene ereditabile. Non passa ai nipoti, né ad altri parenti, anche se vivevano con la persona che la riceveva. È un diritto che resta legato a chi dipendeva direttamente – e solo a lui o lei – dal pensionato originario.

Una decisione che avrà sicuramente un impatto concreto su tante situazioni. Perché finora molti pensavano che la reversibilità fosse, in qualche modo, “trasferibile”. Invece no. La Cassazione è stata chiara: quando muore il beneficiario, il trattamento finisce. E, salvo eccezioni previste da leggi specifiche (che al momento non ci sono), non c’è nulla da fare.