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Mezza Italia lo assume per ogni dolore | Questo farmaco fa più danni che benefici: ictus e infarti a profusione

Medicinali

Mucchio di medicinali (Freepik foto) - www.energycue.it

Molti lo utilizzano, anche con frequenza semi-quotidiana. Eppure quasi nessuno conosce i potenziali irreparabili rischi

Medicine o farmaci, che ognuno li chiami come preferisce. Si tratta di prodotti che vengono assunti dalle persone al fine di curare malattie e disagi del corpo già in atto, o per prevenire un peggioramento delle condizioni di salute.

Sono svariate le tipologie di farmaci presenti sul mercato, alcuni facilmente reperibili presso le farmacie, altri che necessitano di specifiche ricette erogate dal proprio medico curante o da uno specialista.

Ciascuna medicina è in grado di concentrarsi su una specifica patologia del nostro corpo e, che sia stato per problemi banali o più seri, ciascun cittadino ha avuto a che fare con almeno un farmaco nel corso della propria vita.

L’unico ma fondamentale elemento a cui bisognerebbe prestare un grado di attenzione maggiore, è la composizione degli stessi, nonché le ipotetiche controindicazioni verso cui si potrebbe andare incontro a seguito dell’utilizzo.

Ecco perché dovresti evitare questi farmaci

Non tutti lo sanno, ma anche i farmaci più comunemente utilizzati, quelli che possono essere comodamente acquistati in farmacia anche in assenza di una prescrizione medica, possono direttamente essere correlati al rischio d’infarto. Ad affermarlo è il medico anestetista californiano Zain Hasan, che sulle pagine del Daily Mail punta, in particolar modo, il dito verso i FANS, ossia gli antinfiammatori non steroidei, tra i quali rientrano ibuprofene e naprossene sodico, frequentemente utilizzati dalle persone per patologie banali, quali infiammazioni o febbre, ma che, a seguito di un utilizzo prolungato, possono portare ad alterazioni nel sangue.

Anche la FDA (Food and Drug Administration) si è espressa con gli stessi termini riferendosi a questa specifica tipologia di farmaci, evidenziando come il rischio di infarti ed ictus a seguito dell’assunzione possa aumentare dal 10% al 50% in più, soprattutto in relazione al quantitativo delle dosi consumate. Non fanno eccezione, come suggerisce Hasan, neanche i corticosteroidi, che pur appartenendo ad una classe di antinfiammatori diversa dai FANS, potranno comunque condurre a problematiche cardiache se assunti per un periodo estremamente prolungato, restringendo i vasi sanguigni e causando un aumento incontrollato della pressione.

FANS
I rischi dell’assunzione dei FANS (Freepik foto) – www.energycue.it

Parola all’esperto

Anche il professor Antonio Rebuzzi, docente di Cardiologia presso l’Università Cattolica di Roma, si è espresso sul tema, sottolineando come l’assunzione dei FANS sia causa alla base di eventuali picchi di pressione, seguenti proprio al consumo, rassicurando molti sul fatto che se l’utilizzo di tali farmaci avviene soltanto una volta i rischi correlati sono assenti, ma nel caso di soggetti che presentano patologie che devono essere trattate con terapie prolungate, c’è sempre la necessità di tenere a mente questa ipotetica criticità.

Inoltre, lo stesso Rebuzzi concentra la propria attenzione anche sul paracetamolo, che nonostante inizialmente venisse inquadrato come un farmaco che non aveva assolutamente con sé controindicazioni né per l’apparato cardiocircolatorio, né per lo stomaco, è stato più recentemente posto sotto approfondimento, facendo emergere che anche il paracetamolo sia in grado di causare un’elevazione repentina della pressione, nel caso in cui l’utilizzo avvenga frequentemente ed in quantità eccessive.