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Energia pulita e inarrestabile: l’ascesa record delle rinnovabili nel mondo

Illustrazione di un parco eolico (Pixabay FOTO9 - www.energycue.it

Illustrazione di un parco eolico (Pixabay FOTO9 - www.energycue.it

L’energia pulita e rinnovabile sta conquistando il mondo, letteralmente. negli ultimi anni sono stati raggiunti traguardi incredibili.

Negli ultimi dieci anni, le energie rinnovabili hanno vissuto una crescita impressionante, trasformando il panorama energetico globale. Se fino a qualche decennio fa l’energia solare, eolica o delle maree sembrava una nicchia sperimentale, oggi rappresenta una fetta sempre più grande della produzione energetica mondiale. Nel 2004, la potenza installata a livello globale era di appena 85 gigawatt (GW), ma nel 2014 ha raggiunto la straordinaria cifra di 660 GW (PNUMA, 2015). 

A livello economico, il settore delle rinnovabili si è trasformato in un motore di crescita e innovazione. Solo nel 2014, gli investimenti globali hanno superato i 270 miliardi di dollari, con ben 11,7 miliardi destinati alla ricerca e sviluppo (PNUMA e Frankfurt School of Finance & Management, 2015). Con questi numeri, è chiaro che l’energia pulita non è solo un’opzione sostenibile, ma anche un’enorme opportunità di business.

Tuttavia, nonostante questi progressi, il settore non è immune da incertezze. La riduzione degli incentivi pubblici in molti paesi sviluppati, le difficoltà strutturali nel mercato dell’energia e il crollo del prezzo del petrolio negli ultimi anni hanno generato qualche turbolenza.

Il presidente della Frankfurt School, Udo Steffens, ha sottolineato che il calo del prezzo del petrolio potrebbe influenzare la fiducia degli investitori, soprattutto nel solare e nei biocarburanti, ma ha anche precisato che il settore eolico e solare continuerà a crescere se i costi per megawatt/ora rimarranno in calo.

L’evoluzione delle rinnovabili

Se dovessimo scegliere un paese simbolo della rivoluzione energetica rinnovabile, la Cina sarebbe senza dubbio in cima alla lista. Il gigante asiatico è il leader mondiale negli investimenti nel settore, con oltre 83,3 miliardi di dollari investiti nel 2014, il doppio rispetto agli Stati Uniti (PNUMA, 2015). E non si tratta solo di soldi: la Cina domina anche nell’idroelettrico, nel solare termico e nell’eolico, con una capacità installata che supera qualsiasi altro paese. Il rapporto Renewables 2014. Global Status Report della Renewable Energy Policy Network for the 21st Century (REN21) ha evidenziato come anche altri paesi emergenti stiano facendo passi da gigante. Brasile, India, Sudafrica, Cile, Messico e Turchia sono tra i primi dieci investitori mondiali nel settore, segno che la transizione energetica non è più un’esclusiva dei paesi industrializzati (REN21, 2014). Anche paesi più piccoli, come Uruguay, Mauritania e Costa Rica, si distinguono per l’alta percentuale di energia rinnovabile rispetto al PIL investito nella produzione elettrica.

Dando uno sguardo alle varie tecnologie, vediamo che l’eolico è attualmente la fonte rinnovabile con la maggiore capacità installata, esclusa l’idroelettrica. Nel 2013, la capacità mondiale dell’eolico era di 318 GW, seguita dal solare fotovoltaico con 139 GW, dalla biomassa con 88 GW, dalla geotermia con 12 GW e dal solare termodinamico con 3,4 GW (REN21, 2014). Considerando che nel 2014 si stima che siano stati aggiunti circa 100 GW di energia verde, è chiaro che la tendenza è in forte crescita. E l’Europa? Anche se il primato degli investimenti sta passando ai paesi emergenti, alcuni stati europei restano protagonisti della transizione energetica. La Germania è al primo posto per il solare fotovoltaico con 35.000 MW installati, un valore sette volte superiore a quello della Spagna (5.000 MW) (REN21, 2014). La Danimarca punta a coprire il 100% del suo fabbisogno elettrico con rinnovabili entro il 2035, mentre l’Islanda è già oggi quasi completamente autosufficiente grazie all’idroelettrico e alla geotermia.

Illustrazione di alcuni pannelli solari (pixabay FOTO9 - www.energycue,it
Illustrazione di alcuni pannelli solari (Pixabay FOTO9 – www.energycue,it

Il futuro delle rinnovabili: utopia o realtà?

Ma le energie rinnovabili potranno mai coprire il 100% del fabbisogno energetico mondiale? Greenpeace è tra le organizzazioni più ottimiste in merito e, nel rapporto Energía 3.0, pubblicato nel 2011, ha ipotizzato che la Spagna possa raggiungere un sistema energetico interamente basato su fonti pulite entro il 2050, con un risparmio annuo di oltre 200 miliardi di euro e una riduzione del 55% dei consumi. In Canada, un gruppo di sessanta accademici ha pubblicato nel 2015 il report Action on Climate Change. Solutions from Canadian Scholars, suggerendo che il paese potrebbe coprire il 100% della sua domanda elettrica con rinnovabili già entro il 2035, a patto di investire in una drastica riduzione delle emissioni di carbonio.

E se vi dicessi che anche una piccola isola spagnola sta per diventare completamente autonoma dal punto di vista energetico? El Hierro, nelle Canarie, ha sviluppato un innovativo sistema idroeolico che combina un parco eolico con una centrale idroelettrica per coprire il 100% del proprio consumo energetico. La tecnologia è già operativa dal 2014 e potrebbe diventare un modello per altre isole e comunità isolate nel mondo. Guardando al futuro, anche l’eolico offshore si prepara a rivoluzionare il settore. La multinazionale spagnola Gamesa ha installato nel 2014 un prototipo di turbina eolica da 5 MW nel porto di Arinaga, battendo il record mensile di produzione con 3.136 MWh, energia sufficiente per alimentare oltre 10.800 famiglie.