Home » Padelle antiaderenti, spiegato il motivo di tanti tumori | Gli scienziati non hanno più dubbi: le stanno buttando tutti quanti

Padelle antiaderenti, spiegato il motivo di tanti tumori | Gli scienziati non hanno più dubbi: le stanno buttando tutti quanti

Attenzione a queste padelle (Depositphotos foto)

Attenzione a queste padelle (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Gli esperti lanciano l’allarme: ecco quali sono i rischi nascosti nelle padelle antiaderenti usate ogni giorno.

Le padelle antiaderenti sono ormai un must in cucina. Comode, pratiche e perfette per cucinare con poco olio, sembrano la soluzione ideale per chi ama mangiare bene senza troppi grassi. Ma negli ultimi anni, sempre più studi scientifici stanno facendo emergere dubbi inquietanti sul loro utilizzo. Possibile che un oggetto così comune nasconda insidie per la salute?

Di solito, nessuno si preoccupa troppo di cosa succede alla superficie di queste padelle col passare del tempo. Finché il cibo non si attacca, tutto bene, no? Ma cosa accade quando il rivestimento inizia a rovinarsi? In effetti, ogni graffio o segno d’usura potrebbe fare la differenza e rilasciare nel cibo sostanze indesiderate.

Negli ultimi anni, diversi esperti hanno cominciato a indagare sull’impatto reale delle padelle antiaderenti. La loro attenzione si è concentrata su particolari materiali chimici, che potrebbero trasferirsi nel cibo durante la cottura. E, diciamolo, l’idea di ingerire particelle dannose insieme alla nostra cena non è proprio allettante.

A questo punto viene spontaneo chiedersi: queste sostanze sono davvero pericolose? E se sì, quanto dovremmo preoccuparci? Alcuni scienziati hanno deciso di andare fino in fondo alla questione e i risultati, beh… non sono affatto rassicuranti.

Uno studio australiano svela dettagli preoccupanti

Un gruppo di ricercatori della Flinders University e della University of Newcastle in Australia ha scoperto qualcosa di sconcertante: le padelle antiaderenti, se danneggiate, possono rilasciare milioni di microplastiche nel cibo. Bastano pochi graffi sulla superficie perché questo processo abbia inizio.

In particolare, gli studiosi hanno rilevato che un graffio lungo appena cinque centimetri potrebbe far finire nel piatto fino a 2,3 milioni di particelle microscopiche. La cosa ancora più inquietante è che molte di queste contengono composti chimici che il nostro corpo fatica a eliminare e che potrebbero accumularsi nel tempo. Ma di cosa si tratta?

Padella rovinata (Depositphotos foto)
Padella rovinata (Depositphotos foto) – www.energycue.it

Cosa rischiamo?

I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, sono considerati tra i peggiori inquinanti chimici in circolazione. Sono stati collegati a disturbi ormonali, danni al fegato e persino a un aumento del rischio di tumori. Il problema? Si trovano ovunque: nell’acqua, nel cibo, nei vestiti e, a quanto pare, anche negli utensili da cucina.

Secondo i medici dell’ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente, il rischio di esposizione ai PFAS è ormai una questione seria. Gli esperti chiedono maggiori controlli e invitano le persone a stare attente agli utensili che usano ogni giorno. Anche se non possiamo eliminare completamente queste sostanze dalla nostra vita, informarsi è il primo passo per proteggere la salute.