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Ho fumato una sigaretta davanti al portone e mi hanno multato | 800€ prelevati direttamente dal conto: divieto assoluto fuori da casa

Fumo e multa

Multe per fumo (Canva/Depositphotos foto) - www.energycue.it

La stretta sul divieto di fumo continua a mietere vittime. Rischi fino a 800 euro se vieni beccato davanti al portone

L’Istituto Superiore di Sanità ha diffuso informazioni numeriche relative a fumatori e non fumatori presenti in Italia. 12,4 milioni di persone, vale a dire il 24,2% della popolazione complessiva, utilizzano abitualmente il tabacco, sottolineando un aumento triplicato rispetto a cinque anni fa.

Gli effetti dannosi scaturiti dal fumo di sigaretta sono ben noti a tutti ed il rischio concreto è che anche i non fumatori possano entrare in contatto con il fumo passivo che si respira in strada e non solo.

Per questo, nel corso delle ultime stagioni si è assistito ad un progressivo intensificarsi della stretta relativa alle leggi sul fumo, proprio al fine di migliorare la salubrità complessiva dell’aria, in modo da salvaguardare la salute dell’intera cittadinanza.

Alcune delle normative sono piombate al centro di interminabili discussioni, sia per quanto concerne quelle riguardanti gli ambienti pubblici all’aperto, sia in merito a quelle che fanno riferimento ai luoghi chiusi.

Le disposizioni correntemente vigenti

Ad esempio, la Legge 3 del 16 gennaio 2003 (art. 51), “Tutela della salute dei non fumatori” ha imposto il divieto di fumo in tutti i luoghi al chiuso, includendo tra gli stessi luoghi di lavoro, esercizi commerciali, attività ristorative, centri sportivi e palestre, ma anche luoghi di svago, sottolineando come unica eccezione le sedi espressamente riservate ai soli fumatori, oltre che le abitazioni civili. Ciò che ne è conseguito, è stata l’istituzione di un numero sempre crescente di locali esclusivamente destinati ai fumatori, ovviamente mantenendo una particolare attenzione a rientrare nelle disposizioni della legge.

Abbiamo parlato di abitazioni civili, dove fumare è concesso proprio dalla legge, ma per quanto riguarda i condomini, quali sono le regolamentazioni attualmente vigenti? Innanzitutto è importante definire quella che è la normativa antifumo, a cui fa riferimento espresso l’articolo 32 della nostra Costituzione, secondo cui risulta fondamentale il diritto dell’individuo e l’interesse della collettività verso la tutela della salute dei non fumatori, ponendo come obiettivo l’estensione massima di divieto di fumo in quante più aree possibili. Come abbiamo già definito, la legge non vieta assolutamente di consumare all’interno della propria abitazione, bensì nel resto degli spazi pubblici ed aperti.

Divieto di fumo
Dove vige il divieto di fumo (Freepik foto) – www.energycue.it

Come funziona all’interno degli spazi condominiali?

Nella categoria degli spazi pubblici rientrano anche le aree condominiali, in quanto proprietà dei condomini nella loro interezza. Rientrano in questo gruppo, ad esempio, il portone, le scale, i portici, l’androne, l’ascensore e i pianerottoli, soltanto per citarne alcuni. A definire il divieto di fumo nelle suddette aree è la nota 1505 del 24 gennaio 2005 promulgata dal Ministero della Salute, in cui viene indicato come il divieto sia volto all’esigenza di garantire la tutela della salute dal fumo passivo anche in ambito condominiale, specificando, tuttavia, la possibilità di accendere una sigaretta nelle aree aperte, quali cortili, giardini o parcheggi.

Il rischio, tuttavia, è che il fumo di una sigaretta consumata in uno dei precitati spazi condominiali possa andare a sforare le canoniche norme della tollerabilità, andando ad “invadere” gli ambienti a disposizione degli altri condomini ed è in specifiche circostanze come queste che l’amministratore condominiale potrà procedere a comminare multe comprese tra i 200 e gli 800 euro (in caso di recidiva), oltre alla possibilità concreta di procedere con un’azione giudiziaria nei confronti degli inosservanti delle norme. Ciò varia a seconda del regolamento di condominio, all’interno del quale è possibile specificare anche una precisa clausola che vieti la possibilità di fumare persino sul balcone, sul terrazzo o in prossimità di finestre, così come lo scorretto smaltimento dei mozziconi, quando ad esempio vengono lanciati dal balcone o lasciati a terra nelle aree condominiali, comportamenti che possono condurre sino a 206 euro di ammenda.