Ho preso una buca e ho danneggiato la macchina | Da oggi, per fortuna, rimborsano tutto: basta compilare questo documento

Buche stradali e danni (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Basta un documento per ottenere il rimborso per i danni subiti da buche stradali: ecco come occorre procedere.
Le strade italiane sono un vero campo minato per chi guida ogni giorno. Tra l’asfalto sconnesso e le buche nascoste, non è raro ritrovarsi con un cerchione piegato, una gomma squarciata o, nei casi peggiori, danni ben più seri alla macchina. E il bello è che succede all’improvviso: una frazione di secondo e… boom, ruota dentro la voragine.
Chi ci è passato lo sa: il primo istinto è quello di arrabbiarsi, perché riparare il veicolo può costare un occhio della testa. E la cosa più frustrante? Spesso sembra che nessuno voglia prendersi la responsabilità. Ma chi deve pagare in questi casi? L’ente che gestisce la strada, cioè il Comune, la Provincia o l’ANAS, ha il dovere di mantenerla sicura. Solo che far valere i propri diritti non è sempre così semplice.
Infatti, ottenere un risarcimento è una vera impresa. Bisogna dimostrare il danno, raccogliere prove, fare segnalazioni e, in molti casi, si finisce per rinunciare perché la trafila burocratica è troppo lunga e complicata. Non è un caso che tante persone, dopo l’ennesima buca, si limitino a sbuffare e a mettere mano al portafoglio.
Eppure, ci sono state diverse sentenze che hanno stabilito che, se il danno è stato causato da una strada malmessa, il responsabile della manutenzione deve risarcire il malcapitato. Il problema è sempre stato dimostrarlo in modo inequivocabile. Ma adesso qualcosa sta cambiando.
Come farsi rimborsare senza impazzire tra la burocrazia
Se prendi una buca e danneggi l’auto, la prima cosa da fare è chiamare le forze dell’ordine. Potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma il loro verbale è una prova fondamentale: certifica che la buca era lì e che ha causato il danno. Senza questo documento, la richiesta di rimborso rischia di essere respinta in partenza. Un’altra mossa furba è scattare foto dettagliate: alla buca, alla targa della tua auto e ai danni subiti. Più immagini hai, meglio è. Se ci sono testimoni, fatti lasciare un contatto: le loro dichiarazioni possono tornare utili. Infine, conserva tutte le ricevute delle riparazioni, perché senza di quelle sarà difficile ottenere qualsiasi rimborso.
Ma non basta. Per avviare ufficialmente la pratica, è necessario inviare una richiesta scritta all’ente responsabile della strada. Questo significa che bisogna redigere una lettera di messa in mora, in cui si descrive dettagliatamente l’incidente e si chiede il risarcimento danni. È consigliabile allegare tutte le prove raccolte e specificare l’importo delle spese sostenute. La vera svolta?

Il modulo con richiesta di risarcimento
Esiste un modulo apposito che consente agli automobilisti di richiedere il rimborso senza affrontare un percorso burocratico complesso. Compilando questo documento, è possibile formalizzare la richiesta di risarcimento e obbligare l’ente responsabile a prendere in esame il caso. Nel modulo devono essere indicati i dati del richiedente, il luogo e l’ora dell’incidente, una descrizione dettagliata del danno e tutti gli elementi di prova raccolti: verbali delle forze dell’ordine, foto, testimonianze e ricevute delle riparazioni. Inoltre, per chi ha subito anche danni fisici, è fondamentale allegare il referto medico che certifichi le lesioni subite.
Questa procedura, che si basa sull’articolo 2051 del Codice Civile, stabilisce che l’ente proprietario della strada è responsabile della sua manutenzione. Se non dimostra di aver fatto il possibile per prevenire il pericolo, deve risarcire il danno. Con l’utilizzo di questo modulo, il processo diventa più chiaro e lineare, evitando che le richieste vengano ignorate o respinte senza motivo.