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Mammut, bentornati tra noi: millenni dopo l’estinzione una scoperta clamorosa | Gli scienziati non riescono a crederci

Mammut

Illustrazione di un gruppo di mammut (Depositphotos foto) - www.energycue.it

Se pensavate che i Mammut fossero rimasti ancorati ai millenni precedenti, vi sbagliavate. Ecco l’incredibile progetto degli scienziati

Tra 200.000 e circa 5.000 anni fa, la Terra era popolata da mammiferi di dimensioni straordinarie, considerati come veri e propri antenati degli odierni elefanti. Stiamo parlando di Mammut.

Questa specie animale, che secondo altre fonti sarebbe definitivamente scomparsa dalla circolazione 3.800 anni fa, si presentava come erbivora e provenendo dal continente africano raggiunse l’Eurasia, rivelandosi particolarmente resistente al freddo.

L’uomo e i Mammut convissero per differenti anni, probabilmente perché la popolazione dell’epoca non riuscisse a cacciare questo enorme mammifero per banchettarvi, proprio date le sue dimensioni.

Si stima che, in media, un esemplare maschio e adulto di Mammut pesasse fino ad otto tonnellate e raggiungesse persino un’altezza pari a cinque metri, caratteristiche che, dieta erbivora a parte, accrescevano la sua tendenza a figurare come Re nell’Era Glaciale.

Un esperimento dai risvolti sorprendenti

La notizia apparsa pochi giorni fa sul portale Wired indica come la startup Colossal Biosciences abbia modificato geneticamente alcuni esemplari di topo, al fine di riscontrare negli stessi caratteristiche genetiche analoghe a quelle degli antichi mammut. Il risultato? Specie animali caratterizzate da un manto dorato e da una pelliccia foltissima, denominati “topi lanosi di Colossal“, frutto di una procedura genetica che con questa specifica circostanza segna soltanto il primo passo verso un progetto maggiormente ampio, che mira a modificare le caratteristiche degli elefanti asiatici odierni in modo da marcarne la somiglianza con i mammut lanosi, vissuti migliaia di anni fa.

Il processo è passato attraverso modifiche effettuate relativamente al genoma dei topi, mutandone l’aspetto del manto, ma anche ad uno specifico gene riguardante il metabolismo dei lipidi, volto appunto a sconvolgere anche la capacità degli animali di immagazzinare il grasso. Ma il lavoro degli esperti della startup ha previsto anche l’analisi approfondita proprio degli antichi genomi contraddistinguenti i mammut, al fine di identificare i geni che si pensava essere coinvolti nella capacità di adattamento al freddo da parte degli antichi elefanti. Quanto è emerso è che gli stessi risultavano legati sia al pelo, sia al metabolismo dei grassi.

Topo lanoso
Esemplare di topo lanoso (Colossal Biosciences foto) – www.energycue.it

Gli ostacoli nel progetto

Uno studio prepint ha portato alla diffusione degli esperimenti condotti; Colossal ha indicato come i “nuovi” mammut da riportare in vita – l’azienda ha utilizzato uno specifico termine, de-estinguere – dovranno risultare particolarmente resistenti alle basse temperature e presentare tratti biologici in comune con quelli degli elefanti asiatici. Ciò sarà possibile grazie all’individuazione da parte della startup di circa 85 geni essenziali a ricreare l’animale, emersi proprio nel corso degli approfondimenti. L’impiego dei topi, dunque, servirà unicamente per testare sugli stessi gli effetti della modificazione genetica, anche se in modo poco evidente.

Se con questa specie animale la realizzazione di questo progetto ha comportato alcune criticità, le stesse risulteranno maggiormente amplificate quando si deciderà di procedere con le modifiche direttamente sugli elefanti vivi. Infatti, è stato osservato come i processi scientifici per l’editing del genoma e per l’impianto di cellule impiegati sui topi, potrebbero rivelarsi realmente ostici da applicare su altre specie animali, in particolare su esemplari presentanti le caratteristiche degli elefanti asiatici. Ad aggravare la situazione ci sarebbero, inoltre, le gravidanze di questi grandi mammiferi, dalla durata di 22 mesi. Che i tempi estremamente prolungati possano dissuadere gli scienziati a proseguire?