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“Bisognava saldare tutto quanto”: Partita Iva 2025, l’annuncio che gela il sangue | Se non l’hai già fatto è meglio che scappi

Uomo triste e soldi

Ecco cosa succede se non hai provveduto al pagamento (Canva/Freepik foto) - www.energycue.it

Se non hai provveduto entro il limite stabilito al versamento, potresti davvero incorrere in pesanti conseguenze. Ecco ciò che hanno stabilito

La Partita IVA è fondamentale per le attività e per i liberi professionisti e rappresenta un codice numerico volto proprio ad identificare o un professionista, o una ditta individuale dal punto di vista fiscale.

Per esercitare la propria professione, dunque, è indispensabile provvedere all’apertura della Partita IVA, manovra per il cui compilamento si è soliti affidarsi ad un commercialista, in modo da avere un fondamentale ausilio per le imprese nella gestione contabile.

L’apertura non è particolarmente complessa e per procedervi sarà necessario compilare il Modello AA9/12 per le persone fisiche o AA7/10 per i soggetti diversi, trasmettendolo all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate.

I tempi previsti per l’attivazione della Partita IVA possono variare, in base all’impresa o al libero professionista coinvolto, in quanto questi ultimi potranno garantirsi il proprio codice, in media, nel corso di 24 ore, tempistica che si prolunga a differenti giorni per le aziende.

L’obbligo che i titolari devono rispettare

I titolari di Partita Iva chiamati al versamento, o mediante un’unica soluzione, o attraverso la prima rata, del saldo IVA riguardante l’anno 2024. Lo stesso risulta dalla dichiarazione annuale, grazie alla quale viene marcata la differenza tra IVA a debito e IVA a credito, oltre agli eventuali credi d’imposta, in merito ai quali bisogna sempre tener conto dei versamenti periodici, se effettuati, e del credito risultante dalla dichiarazione annuale non chiesto a rimborso.

Per l’anno corrente è stato stabilito un versamento differito alla scadenza prevista, ossia il 30 giugno, anche se i contribuenti dovranno necessariamente procedere all’esborso della maggiorazione a titolo di interesse pari allo 0,40% per ogni mese che segue la data in cui è fissata la scadenza.

Agenzia delle Entrate
Insegna dell’Agenzia delle Entrate (Agenzia Entrate foto) – www.energycue.it

La scadenza per il 2025

Ma sarà possibile anche affidarsi alla rateizzazione mensile, anche se per quanto concerne la liquidazione delle rate a partire dalla seconda in poi, i contribuenti saranno obbligati ad applicare un tasso di interesse fisso, pari allo 0,33% per ciascuna rata, il cui versamento dovrà essere effettuato il 16 di ciascun mese, senza possibilità di superare il termine ultimo dell’anno, il 16 dicembre. Ma ai contribuenti stessi verrà garantita la possibilità di avvalersi del differimento del versamento del saldo IVA al 30 giugno, applicando sulla somma dovuta interessi dello 0,4%. Il versamento deve essere effettuato mediante indicazione nel modello F24 o in via telematica, o usufruendo di un intermediario.

Il codice tributo da inserire nel modello è 6099 e il modello F24 dovrà essere presentato mediante i servizi “F24 web” o “F24 online“, disponibili sui portali digitali Fisconline ed Entratel. Il pagamento per l’anno 2025 avrebbe dovuto essere saldato entro e non oltre la giornata di lunedì 17 marzo; i titolari di Partita IVA che non hanno rispettato tale scadenza subiranno una mora.