Risveglio agghiacciante per gli amanti del pesce | “Rischiamo gravi infezioni”: per gli italiani è una coltellata nel petto

Illustrazione di alcuni pesci (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
Se mangi il pesce, presta molta attenzione! Si rischia di stare davvero male se non segui queste semplici regole.
Mangiare pesce fa bene, ma bisogna stare attenti a come lo scegliamo e lo prepariamo. Il pesce crudo o poco cotto può essere un veicolo di infezioni, tra cui l’Anisakis, un parassita che può provocare seri problemi intestinali. Per evitarlo, il pesce va abbattuto a -20°C per almeno 24 ore prima di essere consumato crudo.
Anche i molluschi, come cozze e vongole, possono nascondere brutte sorprese. Se provengono da acque contaminate, possono trasmettere virus e batteri come il Vibrio cholerae o l’epatite A. Il rischio si riduce scegliendo prodotti certificati e cuocendoli bene, perché il calore elimina la maggior parte dei microrganismi pericolosi.
Un altro pericolo è il pesce avariato, che può contenere istamina, una sostanza che provoca reazioni allergiche come eruzioni cutanee, nausea e mal di testa. Questo accade soprattutto con tonno, sgombro e sardine lasciati troppo tempo a temperatura ambiente. Se il pesce ha un odore forte e sgradevole, meglio evitarlo.
Infine, attenzione al sushi e al sashimi: oltre ai parassiti, possono essere contaminati da batteri come la Listeria o il Salmonella, specialmente se la conservazione non è stata fatta correttamente. Se vuoi goderti il pesce senza pensieri, affidati a ristoranti di qualità e rispetta sempre le norme di sicurezza alimentare anche a casa.
Le brutte sorprese
Ah, le ostriche! Cibo raffinato, simbolo di lusso e piaceri gastronomici… ma anche potenziale bomba biologica se qualcosa va storto. Chi non ha mai sentito storie di qualcuno finito ko dopo averne mangiata una andata a male? Diciamocelo: mangiare molluschi crudi è sempre un po’ un terno al lotto. Se la zona di raccolta non è impeccabile, il rischio di beccarsi un’infezione è dietro l’angolo.
E infatti, proprio in questi giorni, è scattato un altro richiamo per le ostriche concave Francia n°1 del marchio Finittica. Il motivo? La presenza di norovirus nella zona di raccolta. E chi ha già avuto a che fare con questo virus sa bene che non è affatto divertente: nausea, vomito, crampi e una lunga amicizia con il bagno di casa. Vediamo meglio cosa è successo stavolta.

Una situazione particolare
Il Ministero della Salute ha segnalato il richiamo delle ostriche Francia n°1 di Finittica, vendute in cassette di legno da 1 kg. Il lotto incriminato è il 250303IR, con data di confezionamento 06/03/2025 e scadenza 13/03/2025. Le ostriche sono state confezionate nello stabilimento di Goro, in provincia di Ferrara (IT 513 CDM UE).
Per evitare guai, l’azienda consiglia di non consumarle crude, ma di cuocerle a 100°C per almeno due minuti dopo che le valve si sono aperte. Un piccolo sacrificio per evitare spiacevoli conseguenze. Del resto, mangiare molluschi crudi è sempre un po’ rischioso, quindi meglio non scherzare con la salute.