Fine del Mondo, svelata la data definitiva | Un celebre fisico l’ha calcolata matematicamente: è più vicina di quel che pensi

Manca poco alla fine del mondo (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Una teoria scientifica suggerisce una data precisa per il collasso dell’umanità: ecco cosa dice la matematica.
Da sempre, l’idea della fine del mondo ci affascina e ci terrorizza allo stesso tempo. È un tema che ritorna ciclicamente, tra profezie antiche, teorie pseudo-scientifiche e scenari da film apocalittico. Alcuni immaginano una catastrofe improvvisa, tipo un asteroide fuori controllo o un’esplosione nucleare, altri invece parlano di un collasso graduale, causato dal nostro stesso modo di vivere. Insomma, la domanda è sempre quella: quanto tempo ci resta davvero?
Le previsioni sulla scomparsa della civiltà umana non sono certo una novità. Dai Maya a Nostradamus, fino agli scienziati moderni, sono in tanti ad aver cercato di predire la data esatta del giorno del giudizio. Per lo più, queste ipotesi vengono accolte con scetticismo o ironia, soprattutto quando si basano su interpretazioni vaghe e poco verificabili. Ma cosa succede quando a parlare di fine del mondo è uno scienziato vero, con numeri ed equazioni alla mano?
Oggi, più che mai, il dibattito su un possibile punto di non ritorno è attuale. Tra crisi climatiche, sovrappopolazione, scarsità di risorse e instabilità geopolitica, è difficile non chiedersi se la nostra società sia davvero sostenibile a lungo termine. La tecnologia e il progresso ci hanno portato lontano, ma potrebbero anche essere la causa della nostra rovina. E se qualcuno fosse riuscito a calcolare, con precisione matematica, quando tutto questo raggiungerà un punto di rottura?
Ed ecco che arriva una previsione che ha fatto molto discutere. Una teoria sviluppata decenni fa da un celebre fisico avrebbe individuato una data precisa per il collasso definitivo dell’umanità. E la cosa inquietante è che non manca poi così tanto…
Un’equazione per la fine del mondo
Negli anni ’60, il fisico e filosofo Heinz Von Foerster si mise a fare dei calcoli sulla crescita della popolazione umana. Secondo il suo modello matematico, se l’umanità avesse continuato ad aumentare di numero senza freni, prima o poi avrebbe inevitabilmente esaurito le risorse del pianeta. E il momento critico, quello in cui il sistema non avrebbe più retto, sarebbe arrivato in una data precisa che è molto vicina.
La sua teoria venne pubblicata nel 1960 sulla prestigiosa rivista Science, e si basava su un concetto semplice ma spaventoso: più siamo, più consumiamo, fino al collasso. Von Foerster sosteneva che la prosperità stessa sarebbe stata la nostra condanna, perché avrebbe favorito un’esplosione demografica ingestibile. Una crescita senza limiti, in un mondo con risorse finite, non poteva che portare a un punto di rottura inevitabile.

Sarà davvero la fine?
Ovviamente, la previsione di Von Foerster ha sollevato non poche critiche. Lui stesso, in realtà, ammise che i suoi calcoli non tenevano conto di alcuni fattori importanti, come il progresso tecnologico o le politiche di controllo demografico. E infatti, negli ultimi decenni, la crescita della popolazione ha subito un rallentamento, in particolare nei Paesi più sviluppati.
Eppure, la questione resta aperta. Il mondo è davvero così lontano dal punto di rottura? Il 13 novembre 2026 segnerà la fine o sarà solo una data simbolica? Alcuni studiosi ritengono che, sebbene il modello di Von Foerster fosse troppo semplicistico, il problema della sostenibilità globale rimane attualissimo. Il tempo ci dirà se questa previsione sarà solo un’altra profezia mancata o un segnale d’allarme da prendere sul serio.