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Contanti, il Fisco ti sta tenendo d’occhio da questa data | Hai fatto un regalo ma non l’hai dichiarato: adesso sono dolori

Pagamenti

Pagamenti in contanti osservati dal fisco (Canva foto) - www.energycue.it

Contanti, il Fisco intensifica i controlli: attenzione ai versamenti non dichiarati, se li hai usati da questa data sei controllato.

Negli ultimi anni, il contante è finito sempre più sotto la lente d’ingrandimento del Fisco. L’Agenzia delle Entrate monitora con attenzione i movimenti di denaro, soprattutto per individuare possibili redditi non dichiarati. Se da un lato pagare in contanti è comodo e immediato, dall’altro può rendere più difficile tracciare la provenienza del denaro, ed è proprio qui che scattano i controlli.

L’obiettivo del Fisco è chiaro: evitare che dietro a certi movimenti si nascondano soldi non dichiarati. Ecco perché i versamenti in contanti possono diventare un campanello d’allarme. Ad esempio, se una persona dichiara un reddito annuo di 15.000 euro, ma nel frattempo versa sul proprio conto somme molto più alte, è probabile che l’Agenzia delle Entrate voglia vederci chiaro.

Non sono solo i prelievi a essere controllati, ma anche i versamenti. Ogni operazione che non ha una spiegazione chiara può far sorgere dubbi. Per questo motivo, chi versa importi elevati in contanti dovrebbe sempre avere delle prove che ne attestino la provenienza, come una ricevuta, un contratto o qualsiasi altro documento utile in caso di controlli.

Il modo migliore per stare tranquilli? Usare metodi di pagamento tracciabili, come bonifici o carte di credito. Così, in caso di verifiche, tutto è più chiaro e si evita il rischio di problemi con il Fisco. Anche tenere traccia delle proprie entrate e uscite aiuta a evitare brutte sorprese.

Il fisco tiene sotto controllo i versamenti in contante

Come spiegato da Libriamociascuola, l’Agenzia delle Entrate parte dal principio che, se qualcuno versa cifre importanti senza un motivo apparente, potrebbe trattarsi di soldi non dichiarati. È per questo che i controlli stanno diventando sempre più frequenti.

Il punto è semplice: se si ricevono soldi in contanti e li si versa sul conto, bisogna poter dimostrare da dove arrivano. Se si tratta di una donazione da parte di un parente, ad esempio, sarebbe utile scrivere una dichiarazione firmata che ne attesti la natura. Lo stesso vale per vincite, vendite di oggetti o altre entrate straordinarie. Senza questi documenti, il rischio di contestazioni è alto.

Banconote 50 euro
Banconote 50 euro contanti (Canva foto) – www.energycue.it

Hai ricevuto un regalo in denaro? Ecco cosa può succedere

Un aspetto su cui il Fisco sta puntando i riflettori riguarda proprio i regali in denaro. Molti non sanno che anche le donazioni in contanti devono essere giustificate, soprattutto se si tratta di cifre importanti. Se, ad esempio, un genitore regala al figlio una somma significativa e questo la versa sul conto senza dichiararlo, potrebbero scattare dei controlli.

L’Agenzia delle Entrate potrebbe chiedere documenti che dimostrino che si tratta di un semplice regalo e non di un reddito non dichiarato. In alcuni casi, se le somme sono elevate, potrebbe essere necessario un atto notarile. Meglio quindi non sottovalutare la questione e avere sempre le prove pronte, per evitare brutte sorprese.