Adesso ci siamo, la NASA ce l’ha fatta | Pronto il motore per andare su Marte: viaggio lungo poco più di un mese
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Future missioni verso Marte (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Il rivoluzionario motore della NASA promette di ridurre drasticamente i lunghi tempi di viaggio verso Marte.
Andare su Marte non è certo una passeggiata. Con le tecnologie attuali, servono mesi interi per coprire la distanza che separa la Terra dal Pianeta Rosso, con tutti i rischi del caso. Uno dei problemi più seri? L’esposizione prolungata alla radiazione cosmica, che potrebbe essere devastante per gli astronauti.
Trovare un modo per accorciare i tempi di viaggio non è solo una questione di efficienza, ma di sopravvivenza. La soluzione? Nuovi motori, nuove idee. Scienziati e ingegneri stanno lavorando senza sosta per sviluppare sistemi di propulsione più potenti ed economici, capaci di portarci su Marte senza sprechi inutili.
Tra le opzioni più promettenti ci sono i razzi nucleari, in grado di ridurre la durata del viaggio da diversi mesi a poche settimane. Ma non è l’unica strada possibile. Alla NASA, le idee non mancano. Da anni, gli esperti stanno testando propulsori basati su principi fisici rivoluzionari, molto diversi da quelli dei motori classici.
L’obiettivo? Creare razzi che non solo siano più veloci, ma anche più affidabili e meno ingombranti, così da lasciare più spazio per strumenti, equipaggiamenti e magari anche qualche comfort extra per gli astronauti. Un altro grosso problema è il carburante. Più ne serve, più il razzo diventa pesante, e più diventa difficile farlo decollare.
Il motore sperimentale che cambierà tutto
Trovare un sistema che ottimizzi i consumi significa poter trasportare carichi più grandi senza dover costruire astronavi enormi e costose. E qui entra in gioco una tecnologia che potrebbe davvero fare la differenza.
Si chiama Rotating Detonation Rocket Engine (RDRE) ed è un motore sperimentale che potrebbe stravolgere il modo in cui viaggiamo nello spazio. Nell’ultimo test condotto dalla NASA, l’RDRE ha raggiunto una spinta di 5.800 libbre per ben quattro minuti, dimostrando di essere una delle soluzioni più promettenti per il futuro dell’esplorazione spaziale. Ma cos’ha di speciale?
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Un passo in avanti verso Marte
La chiave è nel meccanismo di detonazione controllata, che permette al combustibile di bruciare in modo supersonico, a differenza dei razzi tradizionali, che si affidano a una combustione più lenta e meno efficiente. Questo si traduce in una spinta più potente e consumi ridotti. Insomma, un motore che va più veloce e consuma meno. Non male, no?
E c’è di più: grazie all’uso della stampa 3D, il design dell’RDRE è più leggero e versatile. Secondo gli esperti della NASA, potrebbe essere utilizzato non solo per i viaggi interplanetari, ma anche per far atterrare lander e moduli abitativi su Marte. Insomma, siamo sempre più vicini a trasformare in realtà qualcosa che, fino a pochi anni fa, sembrava pura fantascienza.