Farina, i risultati dell’indagine sono angoscianti | Ecco le peggiori in circolazione: se ce l’hai a casa butta via tutto
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Illustrazione di burro e farina (Pixabay FOTO) - www.energycue.it
Non tutte le farine sono buone, ed alcune sarebbero proprio da evitare. Purtroppo, le peggiori in circolazione hanno una cosa in comune.
La farina, se non conservata bene, può rovinarsi e diventare inutilizzabile. Umidità e calore sono i suoi peggiori nemici: se assorbe troppa umidità, può sviluppare muffe o un odore sgradevole, segno che è da buttare.
Un altro problema è la presenza di insetti, come le farfalline del cibo o piccoli parassiti, che si annidano nei pacchi aperti da troppo tempo. Se vedi puntini scuri o strani filamenti, meglio non rischiare.
Anche se non ci sono segni evidenti di deterioramento, la farina vecchia perde le sue proprietà. Ad esempio, la farina con troppo tempo sulle spalle può alterare il gusto e compromettere la riuscita di impasti e dolci.
Il trucco per mantenerla buona più a lungo? Conservarla in un contenitore ermetico, in un luogo fresco e asciutto, e usarla entro la data consigliata. Se ha un odore strano o un colore diverso dal solito, meglio non usarla!
La farina che non ti aspetti
Quando pensiamo alla farina, immaginiamo qualcosa di puro, naturale, l’ingrediente base per pane, pasta, dolci. Qualcosa che da sempre fa parte della nostra alimentazione. Ma cosa succede se dentro quel sacchetto bianco si nasconde qualcosa di meno rassicurante? Negli ultimi anni, sempre più studi stanno portando alla luce una verità scomoda: la maggior parte delle farine in commercio contiene residui di pesticidi, tra cui il tanto discusso glifosato.
Se ne parla da tempo e le opinioni sono contrastanti. Da una parte, le autorità garantiscono che le quantità presenti negli alimenti siano entro i limiti di sicurezza. Dall’altra, ci sono ricerche che sollevano dubbi sugli effetti a lungo termine, anche a dosi minime. Il problema è che il glifosato non è un ingrediente aggiunto volontariamente, ma un residuo dei trattamenti che vengono fatti al grano prima della raccolta. E così, senza nemmeno accorgercene, finisce nelle nostre cucine.
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Cosa dicono i test
Uno studio recente, condotto dall’Istituto Ramazzini di Bologna, ha analizzato diverse farine e i risultati non sono stati proprio rassicuranti: in 11 campioni su 14 è stato rilevato il glifosato. Certo, tutte le quantità erano al di sotto dei limiti di legge, ma il fatto che sia praticamente onnipresente lascia comunque qualche perplessità. Oltre a questo, sono state trovate anche altre sostanze poco rassicuranti, come micotossine e pesticidi vari, che, pur rispettando i parametri normativi, non suonano esattamente come un invito a tavola.
A questo punto, viene spontaneo chiedersi: è davvero impossibile trovare una farina pulita? Gli esperti consigliano di puntare su farine biologiche o macinate a pietra, che hanno meno probabilità di contenere questi residui. E, quando possibile, preferire produttori che garantiscano una filiera controllata. Perché alla fine, il problema non è solo nei numeri o nei limiti di legge, ma nella nostra consapevolezza di cosa mettiamo nel piatto ogni giorno.