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Auto elettriche a zero emissioni? Non proprio: i freni restano un problema

Le auto elettriche sono famose per il loro impatto minimo, ma i freni possono essere ancora un problema da risolvere.

Sai che cosa c’è di peggio dei gas di scarico? Le particelle microscopiche rilasciate da alcuni tipi di pastiglie dei freni! È vero, una ricerca della University of Southampton ha dimostrato che queste particelle sono addirittura più tossiche di quelle emesse dai diesel. Sembra incredibile, vero? Ma è così. Il colpevole principale? Il rame, presente in molte pastiglie dei freni, che ha un impatto tossico significativo sulle cellule polmonari.

Fino ad ora, l’attenzione sull’inquinamento veicolare si è concentrata principalmente sulle emissioni dei motori. Ma dobbiamo guardare oltre, perché le emissioni non da scarico, come quelle derivanti dall’usura di pneumatici, dall’attrito con la strada e dall’usura dei freni, sono oggi la principale fonte di particolato PM nei trasporti nel Regno Unito e in Europa. È un problema che spesso viene trascurato, ma che ha un impatto notevole sulla qualità dell’aria che respiriamo.

Nello studio, sono state analizzate quattro tipologie di pastiglie freno: low metallic, semi-metallic, non-asbestos organic (NAO) e hybrid-ceramic. L’obiettivo era esaminare l’impatto del particolato (PM) sulla salute polmonare, concentrandosi su particelle di dimensioni PM2.5 e inferiori, che sono circa 30 volte più piccole di un capello umano. Queste particelle minuscole riescono a penetrare profondamente nei nostri polmoni, causando danni significativi.

Le particelle rilasciate dai freni non sono solo un problema ambientale, ma anche un serio rischio per la salute. Possono causare stress ossidativo, infiammazione e persino morte cellulare. Sorprendentemente, il particolato proveniente dalle pastiglie NAO risulta essere più tossico dei gas di scarico diesel, mentre quello delle pastiglie ceramiche è il secondo più tossico. Entrambi contengono alte concentrazioni di rame, che è il principale responsabile della tossicità. È davvero allarmante pensare che qualcosa di così comune come i freni possa avere un impatto così negativo sulla nostra salute.

L’inquinamento da freni

L’inquinamento da particolato è un problema serio, associato a oltre 4 milioni di morti premature all’anno in tutto il mondo. Le malattie collegate a questo tipo di inquinamento includono asma, BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva), malattie cardiovascolari, demenza e fibrosi polmonare. È chiaro che dobbiamo prestare maggiore attenzione a queste fonti di inquinamento, che spesso vengono sottovalutate.

Anche se le auto elettriche sono spesso considerate una soluzione ecologica, non eliminano completamente le emissioni nocive. Infatti, essendo più pesanti, possono generare maggiore usura dei freni e degli pneumatici. Questo significa che le emissioni non da scarico potrebbero addirittura aumentare con la transizione ai veicoli elettrici. È un paradosso che dobbiamo affrontare se vogliamo davvero migliorare la qualità dell’aria.

Illustrazione di un freno di una Ferrari (Pexels FOTO) – www.energycue.it

Soluzioni e proposte

Per affrontare questo problema, una delle soluzioni suggerite è quella di ridurre il contenuto di rame nelle pastiglie freno, in modo da diminuire la tossicità. Le attuali regolamentazioni si concentrano principalmente sulle emissioni da scarico, ma risultano insufficienti. È fondamentale che nuove normative includano limiti sulle emissioni da freni e pneumatici, per proteggere la salute pubblica.

In conclusione, le particelle di usura dei freni si rivelano essere più dannose di quelle dei gas di scarico diesel. È evidente che abbiamo bisogno di nuove normative ambientali per affrontare l’inquinamento non da scarico. La ricerca suggerisce anche di considerare alternative ai freni al rame, per ridurre l’impatto sulla salute pubblica. È un tema che merita attenzione e azione, per il bene della nostra salute e dell’ambiente.

Mattia Paparo

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