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Pasta, svelate le peggiori marche in Italia | Stai alla larga da questa: è a malapena commestibile

Illustrazione di alcuni spaghetti (Pexels FOTO) - www.energycue.it

Illustrazione di alcuni spaghetti (Pexels FOTO) - www.energycue.it

Non tutte le paste sono buone, e tutto ciò dipende da diversi fattori. Devi però stare alla larga ad una tipologia in particolare.

Non tutte le marche di un alimento sono uguali. Alcune usano ingredienti di qualità inferiore per risparmiare sui costi, come oli raffinati, additivi artificiali o troppi zuccheri. Questo può influire sul gusto e sulla salute.

Il processo di produzione fa la differenza. Alcune aziende puntano sulla quantità invece che sulla qualità, scegliendo metodi industriali che riducono il valore nutrizionale del prodotto. Altre, invece, investono in materie prime migliori e lavorazioni meno aggressive.

Anche il marketing inganna. Un bel packaging o diciture come “naturale” o “artigianale” non significano automaticamente prodotto migliore. Leggere l’etichetta aiuta a capire cosa stiamo davvero comprando.

Alla fine, conta l’esperienza. Se un alimento ha un sapore chimico, una consistenza strana o ti lascia un senso di pesantezza, forse è il caso di cambiare marca. Meglio spendere un po’ di più per qualcosa di davvero buono.

Quando la pasta non convince

La pasta, per noi italiani, è più di un semplice alimento: è un rituale quotidiano, un’istituzione. Ecco perché, quando compriamo un pacco di pasta, vogliamo essere sicuri che sia di buona qualità. Eppure, non tutte le marche sono all’altezza. Ci sono paste che si sfaldano in cottura, altre che sembrano fatte di gomma e poi ci sono quelle che, semplicemente, non sanno di niente. Ma come si fa a capire quali evitare? Non è sempre facile, perché le confezioni ci ingannano con immagini accattivanti e slogan promettenti.

C’è poi la questione del prezzo. Molti pensano che risparmiare sulla pasta sia una buona idea, ma spesso una pasta economica nasconde qualche compromesso sulla qualità (non è sempre così). Certo, non è detto che una pasta costosa sia automaticamente migliore, ma il più delle volte la differenza si sente, eccome.

Illustrazione della preparazione della pasta (pexels FOTO) - www.energycue.it
Illustrazione della preparazione della pasta (pexels FOTO) – www.energycue.it

Come riconoscere una pasta scadente

Uno dei primi segnali d’allarme è la lista degli ingredienti. La vera pasta di qualità è fatta con semola di grano duro, punto. Se trovi farine strane o miscele di bassa qualità, è meglio lasciar perdere. Anche il processo di lavorazione fa la differenza: la pasta trafilata al bronzo è più ruvida, quindi trattiene meglio il sugo. Al contrario, se la pasta è troppo liscia e lucida, probabilmente è stata lavorata con metodi industriali meno curati. Un altro fattore? L’essiccazione. Le paste migliori vengono essiccate lentamente a basse temperature, mentre quelle industriali spesso vengono “asciugate” in fretta con alte temperature, perdendo così sapore e consistenza.

Oltre agli ingredienti e al metodo di produzione, anche l’aspetto conta. Se la pasta è di un giallo troppo acceso, potrebbe contenere coloranti o essere prodotta con grano di qualità inferiore. Al contrario, una buona pasta ha un colore dorato naturale e una superficie leggermente porosa. Infine, la prova del nove: la cottura. Se la pasta si sfalda subito o diventa molle invece di restare al dente, beh… non c’è bisogno di un esperto per capire che non è delle migliori.