La spugna che pulisce l’acqua: rimuove metalli e inquinanti e li rende riutilizzabili
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Una spugna che assorbe l'inquinamento la novità incredibile (YouTube Foto) - www.energycue.it
I ricercatori della Northwestern University hanno sviluppato una spugna innovativa dalle caratteristiche incredibili.
In grado di rimuovere metalli pesanti e fosfati dall’acqua in modo efficiente e riutilizzabile. Questo nuovo materiale potrebbe rappresentare una soluzione economica e sostenibile per affrontare l’inquinamento idrico, un problema sempre più pressante a causa dell’agricoltura e dell’industria.
Il segreto di questa spugna sta nel suo speciale rivestimento di nanoparticelle, progettate per attrarre specifici inquinanti. Grazie alla sua struttura altamente porosa, la spugna offre un’ampia superficie di contatto, permettendo di catturare sostanze come rame, zinco e fosfati. In precedenti versioni, aveva già dimostrato la capacità di rimuovere anche piombo, microplastiche e olio.
Uno degli aspetti più rivoluzionari della tecnologia è la possibilità di recuperare gli inquinanti assorbiti e renderli nuovamente utilizzabili. Il rilascio delle sostanze raccolte avviene attraverso la variazione del pH: abbassandolo, si estraggono i metalli, mentre alzandolo, si rilasciano i fosfati. Questo permette di non disperdere risorse preziose, ma di recuperarle per un eventuale riuso.
La spugna ha dimostrato la sua efficacia anche dopo molteplici cicli di utilizzo. I test hanno confermato che, dopo cinque utilizzi consecutivi, la capacità di assorbire e rilasciare inquinanti rimane invariata. Questo la rende un’alternativa più sostenibile rispetto ai metodi tradizionali, che spesso sono costosi e monouso.
Le proprietà rivoluzionarie della spugna
L’azienda StormTrap, LLC ha riconosciuto il potenziale di questa tecnologia e ha avviato una collaborazione con i ricercatori per testarla su tre specifici inquinanti che affliggono le acque di Chicago: rame, zinco e fosfati. L’obiettivo è ridurre la loro concentrazione fino a livelli non rilevabili, migliorando così la qualità dell’acqua nella città.
La ricerca è particolarmente rilevante in un contesto in cui alcune risorse naturali stanno diventando sempre più scarse. Il fosfato, ad esempio, è essenziale per l’agricoltura, ma le sue riserve stanno diminuendo rapidamente. Recuperarlo dall’acqua invece di estrarlo potrebbe contribuire a una gestione più sostenibile delle risorse.

Il prossimo passo
Il prossimo passo sarà testare la spugna in ambienti reali, come fiumi e laghi, dove la concentrazione degli inquinanti varia in modo naturale. Finora i test sono stati condotti in laboratorio in condizioni controllate, quindi sarà fondamentale verificarne l’efficacia in scenari più complessi.
Secondo ScienceDaily (2025), questa spugna potrebbe rivoluzionare il trattamento delle acque inquinate, offrendo una soluzione versatile e a basso costo. Se applicata su larga scala, potrebbe non solo migliorare la qualità dell’acqua, ma anche ridurre l’impatto ambientale dell’industria e dell’agricoltura, favorendo una gestione più intelligente delle risorse naturali.