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Quando il clima minaccia chi lo ha causato: l’industria del petrolio a rischio per l’innalzamento del mare

I cambiamenti climatici colpiscono in modo indiscriminato, ma questa notizia ha lasciato tutti senza parole. Ecco perché!

L’uso intensivo di combustibili fossili, come carbone, petrolio e gas naturale, è la causa dei cambiamenti climatici. La combustione di queste fonti energetiche rilascia nell’atmosfera grandi quantità di gas serra, tra cui l’anidride carbonica, che intrappolano il calore solare e causano un aumento della temperatura globale.

L’aumento delle temperature ha conseguenze sull’ambiente, come lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, l’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi (siccità, alluvioni, tempeste), e la perdita di biodiversità.

I cambiamenti climatici sono una grave minaccia per la salute umana. L’inquinamento atmosferico causato dai combustibili fossili aumenta il rischio di malattie respiratorie, cardiovascolari e cancro. Il cambiamento climatico può favorire la diffusione di malattie come la malaria e la dengue.

La transizione verso fonti di energia rinnovabile e sostenibile serve per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. È necessario agire subito, a livello individuale e collettivo, per proteggere il pianeta e garantire un futuro sostenibile per le prossime generazioni.

Il petrolio e i cambiamenti climatici

La combustione del petrolio rilascia nell’atmosfera grandi quantità di anidride carbonica, un gas serra che intrappola il calore solare e contribuisce all’aumento della temperatura globale. Questo fenomeno ha conseguenze sull’ambiente, come lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari, l’innalzamento del livello del mare, eventi meteorologici estremi più frequenti e intensi e la perdita di biodiversità. L’estrazione, il trasporto e la raffinazione del petrolio possono causare inquinamento del suolo, dell’acqua e dell’aria, con impatti negativi sulla salute umana e sugli ecosistemi.

La dipendenza dal petrolio come fonte di energia ha radici profonde nella società, ma la sua continua utilizzazione mette a rischio il futuro del pianeta. È necessario accelerare la transizione verso fonti di energia rinnovabile e sostenibile, come l’energia solare, eolica, idroelettrica e geotermica, per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ora una ricerca rivela maggiori dettagli su quanto sta succedendo.

L’industria del petrolio è a rischio per l’innalzamento del mare (Wirestock/Freepik) – www.energycue.it

L’ultima ricerca

Un recente report di China Water Risk (CWR) evidenzia come l’innalzamento del livello del mare, causato in gran parte dall’industria dei combustibili fossili, potrebbe minacciare la stessa industria petrolifera. Entro un secolo, o forse anche prima, il livello del mare potrebbe innalzarsi di un metro, mettendo a rischio 12 dei 14 porti petroliferi del mondo. Questo innalzamento potrebbe interrompere fino al 42% delle esportazioni globali di greggio e fino al 45% delle importazioni, con conseguenze significative sulla sicurezza energetica globale.

Gli scienziati dell’International Cryosphere Climate Initiative (ICCI) sottolineano l’urgenza di abbandonare i combustibili fossili per evitare conseguenze ancora più gravi, come l’erosione costiera, il rischio di alluvioni e la diminuzione delle risorse di acqua dolce. La notizia arriva da Fanpage.

Annarita Faggioni

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