Sembra la Terra ma è molto più grande: “Può ospitare la vita” | Gli scienziati ce l’hanno fatta, immagini mozzafiato
![Il pianeta Terra (Depositphotos)](https://www.energycue.it/wp-content/uploads/2025/02/Il-pianeta-simile-alla-nostra-Terra-Depositphotos-1024x592.jpg)
Il pianeta Terra (Depositphotos foto) - www.energycue.it
Dopo anni di osservazioni è finalmente stato possibile individuare una super-Terra. L’ipotesi è che sia in grado di ospitare vita. Ecco cosa è emerso
Tra le caratteristiche fondamentali che rendono un pianeta abitabile, come nel caso della Terra, un aspetto prioritario riguarda sicuramente la distanza tra il corpo e la sua stella madre. Questo elemento è direttamente collegato alle fasce di abilità, in riferimento alla temperatura media di un pianeta, sufficiente a garantire la presenza di acqua allo stato liquido.
La presenza di un campo magnetico influisce allo stesso modo. Pensate al fenomeno dei venti stellari, che riguarda l’emissione di neutroni ed elettroni da parte delle nane gialle o da stelle presentanti massa minore, soffiati ad una velocità tale che li porta a raggiungere i pianeti in orbita.
Se gli stessi non possiedono un campo magnetico che permette di difenderli, fornendo una funzione simile ad una sorta di scudo – come avviene sulla Terra -, gli effetti prodotti dai venti effetti renderebbero impossibile stabilirsi sul pianeta.
Inoltre, l’atmosfera terrestre impedisce alle radiazioni energetiche emesse proprio dal Sole, nostra stella madre, di raggiungere la superficie del pianeta Terra, grazie alla fascia di ozono, sita tra i vari strati atmosferici, che neutralizza i raggi X.
Un pianeta abitato da forme di vita?
Un team di ricerca internazionale guidato dal dottor Michael Cretignier dell’Università di Oxford, ha permesso di confermare l’esistenza di un pianeta dopo decenni di approfondite osservazioni, che potrebbe fornire sviluppi rivoluzionari in merito alla fatidica domanda ‘esistono forme di vita nell’Universo?’. Lo studio ha portato alla scoperta del pianeta HD 20794 d, definito una super-Terra, distante circa 20 anni luce dal nostro mondo. La ricerca ha portato a raggiungere i primi significativi traguardi già nel 2022, con la definitiva individuazione proprio da parte dell’equipe del dottor Cretignier, a seguito di oltre vent’anni di osservazione. L’ipotesi iniziale era che il pianeta potesse ospitare la vita e le conferme scaturite da ulteriori approfondimenti hanno permesso di ottenere una risposta in merito.
I dati raccolti dagli spettrografi HARPS ed ESPRESSO, installati presso l’osservatorio cileno di La Silla, si sono rivelati determinanti ai fini della scoperta, in quanto capaci di captare precisamente anche le più minime variazioni lucenti emessi dalla stella – che sembra essere molto simile al Sole – attorno la quale HD 20794 d orbita. E’ infatti stato sottolineato come la distanza tra il pianeta e la sua stella sia sufficiente a consentire la presenza di corsi e bacini d’acqua liquida sulla superficie planetaria, elemento che sarebbe risultato decisamente improbabile nel caso di una distanza maggiormente ravvicinata.
![HD 20794 d (NASA)](https://www.energycue.it/wp-content/uploads/2025/02/HD-20794-d-NASA.jpg)
Gli elementi raccolti
I risultati dello studio sono stati pubblicati su Astronomy&Astrophysics, riportando anche le parole del dott. Cretignier, che ha affermato quanto il lavoro dietro alla scoperta si sia rivelato intenso ed impegnativo, ma di come la combinazione dei dati raccolti dai sofisticati strumenti installati presso l’Osservatorio di La Silla si siano rivelati fondamentali per ottenere conferme consistenti in merito alle ipotesi formulate.
Ma è possibile affermare con certezza la possibilità di vita sul pianeta individuato? Risulta ancora troppo presto per poterlo dire. La presenza accertata di acqua liquida rappresenta un indizio significativo e favorevole proprio verso questa direzione, ma l’orbita ellittica del pianeta, che porta la distanza rispetto al ‘suo Sole’ a variare continuamente, potrebbe generare variazioni climatiche, magari profondamente insostenibili per gli esseri viventi. La ricerca non si arresterà di certo qui; un promettente arsenale di telescopi, tra i quali rientra anche il LIFE, sono già pronti ad effettuare ulteriori osservazioni in cerca di biomarcatori, la cui presenza potrebbe suggerire la reale esistenza di esseri viventi sul corpo analizzato.