Lavatrice, evita assolutamente i 30 gradi | La temperatura giusta è un’altra: devi impostarla sempre così
Bucati che non risultano puliti approfonditamente o che riportano danni? E’ perché stai sbagliando la temperatura! Ecco come cambia in base ai tessuti
E’ normale andare incontro, soprattutto se si possiede l’elettrodomestico da diverso tempo, a malfunzionamenti della propria lavatrice. Molto spesso questi inconvenienti sono causati da problematiche prettamente relegate al sistema di funzionamento della stessa.
Per questo sarebbe opportuno operare semplici controlli di manutenzione periodicamente, almeno una volta ogni sei mesi. Potresti ritrovarti davanti il tubo di scarico montato male, un impianto idraulico non conforme o danni al cestello, che si ripercuotono direttamente sul bucato.
Oppure potresti star sbagliando qualcosa tu. Se non sono presenti guasti o irregolarità nell’elettrodomestico, ma il risultato finale al termine del lavaggio lascia comunque a desiderare, il calo delle prestazioni della lavatrice sono, probabilmente, direttamente da imputare alle nostre scelte.
Prima di inserire un qualsiasi capo per il lavaggio, sarebbe opportuno consultarne le informazioni esplicate nella sua etichetta, che riguardano la temperatura di lavaggio più consona, il tipo di detersivo ideale e ulteriori specifiche che se seguite permetteranno di ottenere un bucato perfetto, come mai prima d’ora.
Attenzione massima quando lavate questo capo!
Ci sono capi specifici in merito ai quali sarebbe meglio non sbagliare la temperatura del lavaggio, il dosaggio del detergente o il programma, poiché si rischierebbe di rovinarli irreparabilmente. E’ il caso delle lenzuola, che si consiglia di cambiare e ripulire almeno una volta ogni due settimane, qualora non si riesca a farlo addirittura con cadenza settimanale. Questo perché durante il nostro sonno, le lenzuola assorbono capelli, sudore, cellule morte e altri batteri che il corpo rilascia durante il riposo.
Ciò rende necessario optare per un lavaggio particolarmente deciso e accurato, in modo che le sostanze rilasciate sulle lenzuola vengano definitivamente spazzate via; è meglio, comunque, procedere con cicli non troppo violenti poiché, come detto, il bucato potrebbe usurarsi o riportare dei veri e propri squarci. Dunque, lavaggio profondo si, ma attenzione ad applicare sempre la giusta temperatura e il ciclo più opportuno.
L’errore più comune
Proprio per garantire una pulizia che risulti il più possibile accurata e profonda, diverse persone sono solite affidarsi, senza rifletterci evidentemente abbastanza, a temperature di lavaggio comprese tra i 30 e i 40°. Se optare per questa strada può rivelarsi utile in molteplici casi, la situazione cambia quando in lavatrice vengono inseriti corredi o indumenti costituiti da tessuti da maneggiare con particolare accortezza, quali flanella, seta o raso, solo per citarne alcuni. In altri casi, all’opposto, temperature come quelle sopracitate potrebbero rivelarsi sostanzialmente insufficienti a rimuovere efficacemente germi, batteri ed eventuali macchie residue sulla vostra biancheria.
Il consiglio più diffuso consiglia di aumentare la temperatura di lavaggio a 60°, unicamente quando i capi implicati nel lavaggio siano costituiti da cotone o lino, che saranno in grado di sopportare anche cicli più elevati mantenendo il tessuto intatto. Ma c’è addirittura chi, specie nel caso in cui appaiano estremamente sporchi, come dopo un periodo di malattia, arriva ad applicare temperature di lavaggio pari a 90°. Inoltre, come detto, la scelta del detersivo più corretto è importantissima; ne esistono alcuni che dimostreranno la loro efficacia anche se utilizzati in minore quantità, riducendo lo spreco complessivo sia in termini di consumi, sia per la nostra tasca.