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Coca Cola, allarme rosso per i bambini | Dopo il richiamo l’amara verità: sotto questa età è pericolosissima

Lattine di Coca Cola (Pixabay)

Lattine di Coca Cola (Pixabay foto) - www.energycue.it

Disposto l’immediato richiamo di lotti di bibite gassate. Contengono una sostanza altamente pericolosa per neonati e bambini

Il ritiro e il richiamo dei prodotti alimentari presenti in commercio rappresenta un’attività fondamentale, che permette tempestivamente la rimozione di lotti ritenuti potenzialmente dannosi, data la presenza – come avviene nella stragrande maggioranza dei casi – di batteri o sostanze nocive.

La questione della tracciabilità alimentare, d’altronde, rappresenta un discorso cruciale nell’ambito produttivo e della compravendita. Grazie alle tecniche sempre più sofisticate è possibile individuare immediatamente eventuali irregolarità nel prodotto, procedendo tempestivamente per impedirne la diffusione.

Se la procedura viene attivata, sarà disposta la rimozione immediata degli alimenti – in base alla marca, al formato o al lotto d’appartenenza – dagli scaffali dei supermercati. E per i consumatori che hanno già effettuato l’acquisto? Generalmente viene garantita la possibilità di restituire al punto vendita il prodotto potenzialmente contaminato.

L’ingestione e l’esposizione prolungata a prodotti all’interno dei quali sono stati rinvenute sostanze quantomeno sconsigliabili, può portare anche a conseguenze gravi a livello di salute per l’uomo. Le fasce d’età maggiormente attenzionate sono, in particolare, i più piccoli.

Misure applicate nell’intero continente

In numerose aree d’Europa (tra le quali non rientra l’Italia) svariati quantitativi di lotti comprendenti lattine e bottiglie di bibite zuccherate quali Coca-Cola, Fanta, Sprite, Tropico, Fuze Tea e altre, sono state soggette ad un richiamo data l’eccessiva presenza all’interno delle stesse di una sostanza chimica i cui effetti sulla salute umana si sono rivelati essere potenzialmente dannosi. La decisione giunge direttamente dalla Coca-Cola Europacific Partners, che ha sede in Belgio; come riporta l’agenzia di stampa francese AFP, Belgio, Francia, Germania, Gran Bretagna, Lussemburgo e Paesi Bassi sono stati interessati dal ritiro dei prodotti dagli scaffali dei supermercati, mentre le autorità locali disposte si sono occupate dello ‘smaltimento’ dei prodotti già acquistati, invitando la popolazione a non procedere al consumo, riportando le bibite nel punto vendita dove erano state precedentemente acquisite.

La sostanza rinvenuta all’interno di alcuni lotti è il Clorato, sali dell’acido clorico la cui presenza di alcuni alimenti non appare completamente improbabile, considerando che nel corso del processo di fabbricazione e trasformazione a stessa sostanza possa essere utilizzata indirettamente, vale a dire mediante l’impiego di disinfettanti a base di cloro che la contengono.

Lotti in tutta Europa soggetti a richiamo (Pixabay)
Lotti in tutta Europa soggetti a richiamo (Pixabay foto) – www.energycue.it

Quali sono gli effetti di questa sostanza?

E’ stata direttamente la EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) a spiegare come il riscontro di tale sostanza all’interno dei prodotti possa provenire dall’utilizzo di acqua colorata e dall’impiego di prodotti contenenti cloro per la disinfezione dei macchinari utilizzati nel corso del processo di produzione. La stessa agenzia governativa ha diffuso un quadro chiaro sugli eventuali rischi a cui l’uomo può andare incontro a seguito di un’esposizione prolungata al Clorato presente negli alimenti.

Un potenziale scenario riguarda l’inibizione dell’assorbimento di iodio, il che si riflette in maniera preoccupante soprattutto sulla salute dei bambini, specie in presenza di una carenza di iodio. Per questo è stata definitiva una DGT (dose giornaliera tollerabile) pari a 3 mg per kg di peso corporeo, in riferimento all’esposizione al Clorato. I soggetti che vanno tenuti sotto maggiore osservazione, dunque, risultano essere proprio i neonati e i bambini sino a 10 anni di età, il cui contatto prolungato con la sostanza potrebbe comportare risvolti allarmanti.