POS, dal 1° luglio non conviene più: si ritorna al vecchio e caro contante | Ogni transazione sarà una mazzata
Se l’introduzione del POS obbligatorio aveva già causato diversi mugugni, le misure annunciate non faranno altro che alimentarli. Ecco cosa succederà
Il POS rappresenta indubbiamente il sistema di pagamento del futuro, che permette di gestire in modo pratico e rapido tutte le transazioni che avvengono in una determinata attività commerciale, effettuate dai clienti mediante l’utilizzo di carte di credito o debito.
Il terminale del POS presenta un collegamento con il centro di elaborazione bancario di riferimento, ossia della banca che eroga il servizio. In questo modo è possibile ottenere direttamente, nel giro di pochi secondi, l’autorizzazione del pagamento effettuato da parte dell’acquirente.
Si tratta di uno strumento introdotto obbligatoriamente per i commercianti italiani a partire dal 2012, che nel corso degli anni è stato soggetto di diverse misure non sempre accolte favorevolmente dagli stessi venditori.
Nonostante si presenti come un metodo efficace per automatizzare gli acquisti dei clienti e rendere più rapida la gestione dell’inventario e degli incassi, oltre che misura volta a contrastare l’evasione fiscale, i commerciali non sono mai stati beneficiari di chissà quali vantaggi in termini di guadagni.
Nuove tariffe per le transazioni con POS
Nonostante l’era della digitalizzazione abbia ampiamente coinvolto anche i tradizionali metodi di pagamento, vale a dire l’utilizzo del contante, che sta lasciando sempre più piede ai pagamenti via POS, molti commercianti si sono più volte espressi dubbiosamente sull’introduzione e, l’ormai definitiva, affermazione di tale metodo. In particolare per quanto riguarda coloro che possiedono piccole attività, che faticano ancora ad inquadrare i vantaggi posseduti dal sistema POS.
Questo perché anche per le transazioni minori, come nel caso di un pacchetto di gomme da masticare, di un caffè o di una bottiglietta d’acqua, i commercianti sono sempre obbligati ad erogare tale servizio, che spesso finisce per non generare guadagno per loro, considerando le commissioni applicate. Ed è proprio sulle commissioni che si concentra la nuova misura disposta dal circuito Bancomat, che sarà introdotta a partire dal prossimo 1° luglio 2025. La stessa prevede tariffe rinnovate in merito alle transazioni via POS, che comporteranno un ulteriore aumento delle commissioni sulle transazioni più elevate e una contemporanea riduzione su quelle poco incisive, come negli esempi precedentemente elencati.
La misura potrà incidere sui nostri portafogli?
Se l’utilizzo del POS come organo di contrasto all’evasione fiscale aveva, più o meno, messo d’accordo tutti, i commercianti si sono già schierati di traverso rispetto a questa nuova misura, considerando i costi in aumenti che dovranno affrontare. Il principale spauracchio è rappresentato dal fatto che il rialzo dei prezzi possa incidere direttamente sull’attività d’acquisto dei consumatori.
Non bastavano l’inflazione e il costo della vita sempre più elevato a scaturire già particolari malcontenti sia dal punto di vista dei clienti, sia da parte dei venditori. Il sistema POS, presentato all’apparenza come una rivoluzionaria introduzione, volta a semplificare la vita dei cittadini e dei commercianti nelle operazioni di compravendita garantendo una flessibilità e una rapidità mai viste prima, continua a presentare differenti scricchiolii e sono sempre più le persone a rimpiangere l’epoca del contante.