“È il più pesante della storia”: ritrovamento scioccante in Sud America, mai visto un animale del genere | Equivale a 34 camion
E’ probabilmente l’animale più pesante mai esistito. E’ stato ritrovato nel Sud America e la scoperta ha lasciato tutti a bocca aperta.
Gli animali più pesanti del pianeta sono quelli che dominano mari e terre con la loro stazza impressionante. Al primo posto c’è la balenottera azzurra, il gigante assoluto, che può superare le 150 tonnellate e raggiungere i 30 metri di lunghezza.
Sulla terraferma, il più pesante è l’elefante africano, che può arrivare a 6-7 tonnellate. Con le sue enormi orecchie e la proboscide versatile, è un simbolo di potenza e intelligenza.
Anche tra i rettili c’è un peso massimo: il coccodrillo marino, il più grande rettile vivente, che può superare i 1.000 kg. È un predatore spietato che domina fiumi e coste, con una forza del morso tra le più potenti del regno animale.
Infine, tra gli animali terrestri più pesanti spicca l’ippopotamo, che può arrivare a 4 tonnellate. Nonostante l’aspetto “buffo”, è uno degli animali più pericolosi: aggressivo e territoriale, può caricare a velocità sorprendenti, sia in acqua che sulla terra.
Un gigante maestoso
Se pensavi che la balenottera azzurra fosse il più grande animale mai esistito, preparati a cambiare idea. Nel deserto di Ica, in Perù, i ricercatori hanno scoperto i resti di un cetaceo gigantesco vissuto circa 40 milioni di anni fa: il Perucetus colossus. Questo colosso raggiungeva un peso stimato di 340 tonnellate, il doppio della balenottera e quattro volte quello del gigantesco Argentinosaurus. Insomma, un vero e proprio titano degli oceani preistorici!
Lo studio, condotto da un team internazionale di paleontologi, si basa sull’analisi di tredici vertebre, quattro costole e parte del bacino. Questi fossili rivelano un aspetto interessante: Perucetus possedeva piccole zampe posteriori, considerati degli organi vestigiali in quanto non svolgevano più un ruolo locomotore. Immagina un antenato delle balene moderne con un corpo mastodontico e ossa incredibilmente dense, perfette per stabilizzarlo nelle acque turbolente della costa.
Un predatore fuori dal comune
Ma come viveva questo gigante? Gli scienziati ipotizzano che il Perucetus colossus non fosse un cacciatore attivo, bensì uno “spazzino” marino. Grazie alla sua massa corporea e alla densità ossea, probabilmente si muoveva lentamente sui fondali alla ricerca di carcasse di grandi animali, un po’ come fanno oggi alcuni squali. Questa strategia di sopravvivenza lo rendeva unico tra i suoi simili e potrebbe spiegare la sua incredibile stazza.
Oltre all’importanza della scoperta per la paleontologia, il ritrovamento del Perucetus colossus ci aiuta a capire meglio l’evoluzione dei cetacei. Gli esperti parlano di un fenomeno di gigantismo avvenuto in almeno due fasi: una con i Basilosauridi, di cui Perucetus era un rappresentante, e un’altra con le balene moderne dotate di fanoni.