Rai, programma chiuso e conduttore disperato: “Ho commesso uno sbaglio” | Decisione irrevocabile
La disperazione del conduttore è palese, ma il suo programma ormai è stato chiuso. Lui si prende tutte le colpe.
A volte i programmi TV, anche quelli che sembrano avere un buon seguito, vengono chiusi. Magari non raggiungono più gli ascolti sperati o non soddisfano le aspettative degli inserzionisti.
Alcuni programmi, invece, vengono cancellati per motivi meno evidenti. Potrebbero esserci problemi con il cast, polemiche dietro le quinte o semplicemente una decisione dei vertici per rinnovare il palinsesto.
Ma quando un programma viene chiuso, non sono solo gli spettatori a rimanere delusi. Anche chi ci lavora, dai conduttori al personale tecnico, vive un piccolo terremoto. È come perdere un pezzo della propria routine, una sorta di lutto professionale.
Certo, ogni tanto ci sono anche chiusure temporanee. Alcuni show tornano in una veste rinnovata o in una fascia oraria diversa. Ma altre volte, il sipario cala per sempre, lasciando spazio solo ai ricordi e, magari, a un po’ di nostalgia.
Un’idea coraggiosa e le sue difficoltà
Quando Antonino Monteleone ha deciso di lasciare il suo ruolo storico a Le Iene per buttarsi a capofitto in un progetto tutto suo su Rai2, sembrava l’inizio di una nuova avventura emozionante. L’Altra Italia, il programma nato con l’intenzione di esplorare aspetti poco noti del nostro Paese, aveva tutte le carte in regola per catturare l’attenzione. Ma, come spesso accade in TV, le cose non sono andate come sperato. La trasmissione è stata chiusa dopo poche puntate, a causa di ascolti che definire deludenti è quasi un eufemismo.
Monteleone, tuttavia, non è rimasto in silenzio. Con un post su Instagram, ha voluto raccontare le sue sensazioni, accompagnando le parole con una foto scattata dopo la prima puntata. Ha ammesso con onestà: “Gli ascolti sono stati una catastrofe fin dall’inizio e le cose sono solo peggiorate. I profeti del giorno dopo avevano ragione, ma questo non mi ha impedito di provare.” Nonostante la tempesta di critiche, Antonino ha chiarito che avrebbe continuato a lavorare per migliorare il programma, se solo avesse avuto il supporto necessario.
Le lezioni del fallimento
Monteleone ha utilizzato la sua newsletter per offrire un’analisi ancora più dettagliata di ciò che è accaduto dietro le quinte. La sua idea iniziale era quella di un rotocalco di inchieste, qualcosa di molto diverso da un classico talk show politico. Ma a pochi giorni dalla messa in onda, gli è stato chiesto di cambiare direzione, tentando di competere in un’arena già dominata da programmi consolidati. Non esattamente il contesto ideale per un debutto.
Il giornalista ha criticato anche la collocazione nel palinsesto, il giovedì sera, una fascia tutt’altro che favorevole. Nonostante tutto, è convinto che la chiusura sia stata prematura: “Il mare calmo non fa marinai”, ha scritto, sottolineando che avrebbe potuto trasformare gli ostacoli in opportunità, se solo gli fosse stata data la possibilità. Fallire, ha ammesso, è doloroso, ma è parte della crescita. E la sua determinazione a non cedere a chi vorrebbe vederlo tacere è più forte che mai.